Jesi, giovedì la presentazione del libro Nulla di Remo Uncini

Al teatro Il Piccolo ne discuterà anche il vescovo monsignor Gerardo Rocconi e il rettore del santuario delle Grazie di Jesi padre Adrian Timaru

L'autore Remo Uncini

L'autore Remo Uncini

Jesi (Ancona), 24 ottobre 2023 – Sarà presentato giovedì (ore 18) al teatro Il Piccolo il libro ‘Nulla’ di Remo Uncini. A dialogare con l’autore ci saranno il vescovo monsignor Gerardo Rocconi, don Giuliano Fiorentini, parroco di San Giuseppe di Jesi, l’avvocato Antonio Mastri, il rettore del santuario delle Grazie di Jesi padre Adrian Timaru, lo storico Agostino Amedoro e Beatrice Testadiferro, direttrice del settimanale diocesano Voce della Vallesina. Ai presenti sarà donata una copia della pubblicazione. L’iniziativa è stata preparata da tempo dall’autore che aveva ultimato la stesura del testo nel 2019 e che poi ha deciso di darlo alle stampe e di offrirlo ai lettori e abbonati di Voce della Vallesina e a chiunque vorrà compiere insieme a lui questo viaggio nella vita. La presentazione è organizzata dal settimanale diocesano con la collaborazione della parrocchia di San Giuseppe di Jesi. Scrive l’autore nell’introduzione: «È un viaggio. Non da solo, ma insieme a chi è salito sulla macchina che corre. Non sappiamo mai dove si fermi, quali tappe lungo il percorso effettui, chi incontri sul suo cammino. È il viaggio tra due che neanche si conoscono. Ci incontriamo per caso, ma entrambi dobbiamo superare il deserto dove è lì che abbiamo l’appuntamento con il nulla. Il deserto: un cerchio di pietra e sabbia chiuso tra le montagne che invitano da lontano, con la seduzione dei colori cangianti a tutte le ore del giorno, ma soprattutto all’imbrunire quando il luogo mette paura. Quel deserto arido, pieno di cose, convulse e frenetiche, ma vuote, dove solo la relazione può avere senso dentro le emozioni, i sentimenti, con il coraggio di guardarsi, entrambi, sospesi nell’esistenza. Ho voluto immedesimarmi in questo viaggio, che continua nella vita, cercando sponde cui appoggiarmi, a volte non trovandole, ma le cerco nell’altro che incontro domandandomi sempre come raggiungerlo. L’incontro con il nulla è l’incontro con Dio. Avviene in tempi e modi che sono diversi dai miei, è nel dubbio; la fede scava sempre nella coscienza, mette a dura prova il mio Spirito che vuole il rapporto con l’altro, persona, perché è il luogo dove può nascere l’amore. Maria, nel racconto, rappresenta l’altro, ma anche la tentazione di chi, come noi viviamo sospesi fra la promessa della vita affidata alle cose e la presenza operante della morte, non credendo che il Nulla rappresenti il Tutto. Ci si affida alla fede che è la sola possibilità di fuga, prima che il mondo ci travolga, prima che il viaggio sia finito, consapevoli che non può durare eternamente. Maria ed io sappiamo la strada che dobbiamo percorrere, ognuno deve superare l’io che ci siamo costruiti e deve saper guardare la vita come dono, donata.» Nella prefazione, l’avvocato Antonio Mastri scrive: «Sempre sul ciglio dei due abissi tu devi camminare e non sapere quale seduzione se del nulla o del Tutto ti abbatterà… Da questa frase di padre Maria Turoldo Remo Uncini trae il titolo dell’opera. Per lui avvicinarsi al Tutto e scoprire che è abitato” è possibile solo se nelle nostre vite c’è la ricerca di Dio che si serve del nulla per farci approdare al Tutto, dove la relazione diventa pienezza e si compie il miracolo di chi, rincorrendo l’uomo, vuole raggiungerlo, conquistarlo con il proprio amore.” Nell’immaginario viaggio con la sconosciuta incontrata all’ingresso dell’autostrada, Remo Uncini, in verità cerca il suo personale percorso del Nulla al Tutto, fugando ad ogni tappa la propria inquietudine, attraverso un passo della Scrittura. Si sentono nel fondo, il condizionamento del contesto abitato e l’inquietudine della dimensione orizzontale se” la vita dell’uomo non è altro che una via verso Dio”, restano pur sempre gli interrogativi attorno al tempo e alla storia, allo spazio e all’infinito non risolti dal succedersi degli accadimenti. Per il cristiano la risposta è nella resurrezione della carne, che li dissolve nell’eternità del divino. Occorre, quando il richiamo dei valori diventa retorica, riproporre i “fondamentali”. Shemà Istrael: “Io sono il Signore Dio tuo e non avrai altro Dio al di fuori di me.” “Ama il prossimo tuo, come te stesso.”»