25 Aprile, bufera su Filisetti: "Morti tutti uguali"

Il ministro all'Istruzione Bianchi chiede un chiarimento al dirigente scolastico delle Marche per il suo messaggio agli studenti in cui chiede "il superamento di demonizzazioni reciproche"

Ugo Filisetti, dirigente scolastico regionale di nuovo al centro delle polemiche

Ugo Filisetti, dirigente scolastico regionale di nuovo al centro delle polemiche

Ancona, 24 aprile 2021 - Ugo Filisetti, direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale delle Marche, ci ricasca: "La Seconda Guerra mondiale causò agli italiani oltre 300mila caduti militari e 150mila civili - si legge nella lettera inviata agli studenti di tutte le scuole di ogni ordine e grado pubblicata anche sul sito dell'Ufficio scolastico -. A tutti loro, unitamente ai caduti di tutte le altre nazioni, va il nostro commosso e reverente ricordo senza distinzioni di parte".

Rientro a scuola superiori: nelle Marche al 70% ma con i bus pieni solo al sessanta

Felisetti, che già a novembre è finito nel mirino del ministero dell'Istrizione ma è poi rimasto saldamente al suo posto, ha sollevato un nuovo vespaio che è arrivato anche sul tavolo del nuovo ministro, Patrizio Bianchi, il quale fa sapere che chiederà un chiarimento all'Ufficio scolastico regionale delle Marche con riferimento alla nota inviata alle scuole in occasione del 25 aprile.

Un intervento caldeggiato da uno dei primi a sollevare la questione, il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni, che però chiede un passaggio in più: "Bene che il ministero dell'Istruzione abbia annunciato tempestivamente che chiederà al direttore dell'Ufficio Scolastico delle Marche un chiarimento per la sua lettera sul 25 aprile alle scuole della Regione intriso di revisionismo fascista, in sfregio alla Costituzione. Ma non basta, - prosegue il leader di SI - già a novembre scorso il ministero aveva annunciato analoga richiesta per un altro ennesimo ed analogo episodio. E tutto è rimasto tale e quale. Ci aspettiamo ora dal ministro Bianchi - conclude Fratoianni - la rimozione di questo dirigente, la cui incompatibilità con l'incarico assegnatoli è evidente".

Dopo aver ripreso pezzi di un discorso del duce, Benito Mussolini, pubblicato sulla bacheca e diretto agli studenti delle scuole della regione, ieri il direttore dell’Usr ha pensato bene di rincarare la dose. Stavolta è stato più chirurgico, meno diretto rispetto al novembre scorso, quando la sua lettera aveva suscitato un autentico vespaio; reazioni che, arrivate all’allora ministra, Lucia Azzolina, non avevano tuttavia prodotto alcuno scossone. Filisetti è rimasto al suo posto, una semplice lavata di capo è stata sufficiente.

Adesso il nuovo messaggio agli studenti in occasione della Festa del 25 Aprile, la Liberazione dell’Italia dal nazi-fascismo. Nel testo, scritto il 21 aprile, ma messo in bacheca ieri, Filisetti compie una lunga serie di errori di punteggiatura, utilizza frasi eccessivamente lunghe, ma soprattutto non usa mai alcuni termini centrali nel dibattito storico di quei fatti: Partigiani, Resistenza e fascismo. Sono diversi i passaggi che fanno discutere e che hanno provocato le immediate reazioni, uno in particolare in cui il dirigente parla di rispettive ragioni e sogni reciproci: "Quell’immane conflitto ha visto un’Italia scissa e martoriata, un’Italia che si è fronteggiata per le rispettive ragioni, per i rispettivi sogni di cui era carica: uno scontro marcato dal ferro e dal sangue che ha diviso, frantumato". Filisetti accomuna i sogni dei fascisti, alleati alla Germania di Adolf Hitler, a quelli degli italiani vittime delle violenze.

Come ogni buon cerchiobottista, Filisetti cerca di passare oltre: "Ma dopo quella grande catastrofe - scrive il direttore dell’Ufficio scolastico regionale delle Marche - ci sia ora il superamento delle antitesi disperate, delle demonizzazioni reciproche, il riconoscimento per tutti nella propria storia, per ricostruire giorno per giorno questa Italia, per proiettare nel mondo un’Italia unita, forte, libera , con un suo destino, che possa fronteggiare col lavoro la competizione mondiale". All’interno del testo, lungo più o meno una cartella e ben visibile sul sito dell’Usr, Filisetti passa alle conclusioni: "Questa è la missione forte affidata a voi, nuove generazioni: non la fazione, non la setta, non i rancori, non gli odi dietro i quali i popoli si sfaldano. E quindi rimanete sempre uniti, pur nelle diverse idee, siate strumento di amicizia per cambiare la società e siate coraggiosi come solo la gioventù (…) sa esserlo".

E infine "Questa Costituzione resterà opera vana se tutti insieme, comunque la si pensi, non riusciremo a dare un’anima, una passione alla nostra comunità nazionale, perché i progetti si realizzano se diventano passione, fede e destino". Ieri sera sono intervenuti anche i sindacati: "Il direttore Filisetti si mostra di nuovo banale e stucchevole nella sua foga revisionista. Il Ministro intervenga subito" ha commentato la segretaria della Cgil Marche, Daniela Barbaresi a cui ha fatto eco anche la Uil: "Ancora una lettera agli studenti marchigiani, in concomitanza di feste nazionali, fuorviante e divisiva" attacca Claudia Mazzucchelli, segretaria regionale della Uil Marche.