REDAZIONE ANCONA

Accoltella il fratello dopo una lite: va a giudizio

Un tunisino di 38 anni, accusato di aver accoltellato il fratello durante una lite in casa, affronterà il processo per lesioni personali aggravate anziché tentato omicidio. L'udienza è prevista per il 27 settembre.

Un’ambulanza della Croce Rossa

Un’ambulanza della Croce Rossa

Accoltella il fratello dopo un litigio in casa, chiuse le indagini per il tunisino di 38 anni che avrebbe quasi ucciso il parente, in via Jesi, il 6 maggio dello scorso anno. Per lo straniero, di professione pescatore, è stato chiesto il rinvio a giudizio ma l’accusa per lui è cambiata, non più tentato omicidio ma lesioni personali aggravate. Affronterà l’udienza predibattimentale, prevista con la riforma Cartabia, il prossimo 27 settembre, difeso dall’avvocato Mauro Diamantini. L’uomo è accusato di aver colpito il fratello, 30enne all’epoca dei fatti, con un coltello da cucina di quelli usati per la pizza, in più parti del corpo e di averlo fatto finire in ospedale, ricoverato in Rianimazione, con trenta giorni di prognosi. Un’aggressione violenta per la quale il 38enne prima era finito in carcere poi era stato rimesso libero perché il gip, in sede di convalida dell’arresto, non aveva ravvisato la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza. "Si è tagliato da solo - si era difeso il tunisino arrestato - non sono stato io ad accoltellarlo. Lo ha fatto per farmi smettere di litigare". Quella sera in casa c’era stato prima un diverbio tra il 38enne e la fidanzata. In casa erano stati consumati alcol e droga a volontà. La donna aveva chiamato il fratello del fidanzato, quello poi preso a coltellate, per far placare il litigio. II 30enne era rientrato a casa, anche lui non era fisicamente in forma a causa di un abuso etilico e di droghe. I due fratelli avrebbero iniziato ad insultarsi, poi si sarebbero spostati in cucina, lontano dagli occhi della donna che ha visto il 30enne solo quando è uscito dalla stanza con i tagli già addosso, al collo, al torace e, quella più grave, ad un braccio che ha richiesto un intervento chirurgico in ospedale. Al pronto soccorso era arrivato in ambulanza. Quelle ferite però, ha sempre sostenuto l’imputato, il fratello se la sarebbe date da solo con un coltello da pizza. "Se non la smetti mi taglio" gli avrebbe detto per poi compiere il gesto di autolesionismo. Coltello e abitazione erano stati sequestrati e in via Jesi era arrivata la polizia.

ma.ver.