
Il fine settimana in barca a vela era una truffa
È saltata la vacanza che una senigalliese doveva trascorrere in barca con degli amici. Un’esperienza diversa, un week-end lungo da passare in barca a vela con tanto di skipper, veleggiando per qualche giorno nel Mediterraneo. La donna, come da accordi, è partita dalla Marche giovedì, in direzione Nettuno dov’era previsto l’imbarco. Insieme a lei, altri due marchgiani: tutti avevano versato un acconto.
La sera prima della partenza, il gruppo è stato contattato dal sedicente skipper che ha comunicato che la barca aveva un problema e che non si poteva partire. Inconvenienti che possono capitare. Al gruppo di vacanzieri marchigiani, poco dopo, è stato infatti detto che il guasto si sarebbe potuto risolvere in qualche ora la mattina seguente, che il tempo per la vacanza sarebbe stato limitato, ma per almeno due giorni si sarebbe partiti lo stesso. Una buona notizia per chi quella vacanza l’aveva attesa e pianificata da tempo. E così, il gruppo di amici non ha cercato un piano B, ma è rimasto fiducioso ed ha atteso – anche se invano –, la chiamata per la partenza. E proprio come spesso accade per le ‘case fantasma’, dopo l’annuncio dell’eventuale partenza in mattinata, il sedicente skipper non si è fatto più sentire e non ha risposto al telefono.
Sconsolati e delusi, si sono rivolti al gruppo ‘Velisti in Facebook’ dove hanno chiesto consigli su come poter procedere per recuperare almeno l’acconto versato di 150 euro (50 a persona). La gran parte degli utenti gli ha consigliato di recarsi dai carabinieri a cui consegnare quanto hanno a disposizione per cercare di rintracciare i responsabili dell’accaduto. Ma c’è anche chi ha consigliato di informarsi prima di versare acconti che non corrispondono neanche a 13 di quello che viene richiesto per una vacanza simile.
Sono invece ricorsi ai social un gruppo di velisti senigalliesi che, durante il ritorno dalla Croazia, hanno intercettato al largo della costa un tender, probabilmente smarrito da qualche imbarcazione. La foto è stata pubblicata in diversi gruppi di velisti, nella speranza di poter ritrovare il proprietario che già oggi, potrebbe essere contattato con l’aiuto della capitaneria attraverso le matricole del tender.