Addio all’oncologo Bonsignori: "Un riferimento per tanti pazienti"

Fu sua l’intuizione di fondare l’Istituto Oncologico Marchigiano nel 1986 dopo l’inagibilità dell’ospedale di Posatora

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di Giacomo Giampieri

"Quello che lascia in eredità sono l’amore, la cura e il sacrificio donati a chi soffre. Un patrimonio che avremo l’obbligo di non disperdere". Perché il dottor Maurizio Bonsignori non è stato soltanto un luminare dell’oncologia regionale e nazionale. Ma è stato soprattutto un amico, un padre, un uomo buono e generoso. E anche geniale. A lui si deve infatti l’intuizione grazie alla quale, a tutt’oggi, centinaia di pazienti oncologici riescono ad accedere ad un’assistenza domiciliare totalmente gratuita. Quella sua creatura che risponde al nome di Iom, Istituto Oncologico Marchigiano, presente ininterrottamente in provincia da 36 anni. Si è spento martedì ad 83 anni, ad Ancona, circondato dall’affetto della moglie Rina, della figlia Claudia e dei parenti tutti. Sostenuto, virtualmente, da un’intera comunità che in mattinata (alle 10) prenderà parte al funerale nella chiesa del Sacro Cuore di Ancona. Era il 1982, la grande frana mise a dura prova l’esistenza di tante famiglie, distruggendo o lesionando in maniera irreparabile anche le strutture. Fra queste vi era anche l’ospedale oncologico di Posatora del quale Bonsignori ne era il primario. Trascorsero degli anni, dove non smise mai di aggiornarsi. Continuando ad essere un riferimento per tanti malati di cancro. Fino all’86, appunto. Quando scelse di intraprendere la strada dello Iom, fondandolo e poi diventandone direttore clinico: "Sembrava una missione impossibile – racconta la presidente Anna Maria Renzi Venturi – Il suo sogno era di trasferire quell’ospedale a domicilio del paziente. E ce la fece. Inizialmente con un infermiere. Garantendo, da 36 anni questa parte, cure domiciliari, gratuite, a migliaia di pazienti dei comuni dell’Anconetano. Definirlo una mente geniale è poco. Da qualche tempo non frequentava più l’associazione, ma finché ha potuto c’era sempre. Sia nella sede storica di Falconara, in via Rosselli, che oggi usiamo come punto di ascolto. Sia in quella realizzata alcuni anni dopo ad Ancona", aggiunge la Venturi. Cui si integra il pensiero dello Iom, che ricorda Bonsignori con affetto e commozione. Oggi l’ultimo saluto, ma la sua eredità continuerà a vivere.