"Addio Rebellin, campione umile Era qui a Pianello per gli alluvionati"

Maurizio Minucci ricorda il grande ciclista travolto mentre si allenava: "Ha partecipato alla Pedalata Solidale"

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di Michele Carletti

"Era una persona straordinaria, disponibile per qualsiasi cosa, con un’umiltà incredibile". Parla così Maurizio Minucci, presidente del Gruppo Sportivo Pianello, ricordando il compianto Davide Rebellin ucciso da un autista di un camion mercoledì, all’ora di pranzo, travolto in sella a una gravel nel Vicentino. Investito sulle strade di casa, come Michele Scarponi nel 2017 a Filottrano.

Rebellin, 51 anni, aveva chiuso da poco più di un mese una carriera da professionista trentennale. Aveva smesso di gareggiare, ma non di pedalare. Pedalava per divertimento, per beneficenza, come aveva fatto il 12 novembre. Minucci e gli appassionati di ciclismo marchigiani lo avevano abbracciato e applaudito a Pianello di Ostra, in occasione della Pedalata Solidale denominata per "Beneficenza e Divertimento in compagnia di grandi Campioni". Nel gruppo prof e dilettanti, come Giovanni Carboni, Gianmarco Garofoli (passerà prof nell’Astana), Francesco Zandri, ma anche ex prof come Rebellin. Minucci si è affidato anche ai social per ricordare il campione veneto.

"Grazie Davide, per quello che sei stato, per quello che ci hai regalato, per la tua disponibilità, per il campione che sei stato, salutami Michele un abbraccio a tutti i familiari. Non è giusto. Ri.p. Campione". Aggiungendo: "La tua ultima grande vittoria, la tua presenza per dare sostegno alla gente alluvionata, rimarrai sempre nei cuori di tutta Pianello, grazie per tutto Davide".

Minucci continua al telefono confidando un aneddoto. "Era una persona talmente umile che in occasione della pedalata solidale per le popolazioni di Pianello colpite dall’alluvione era sceso dal Veneto su una Dacia". Un’auto normale, non le solite che hanno i campioni. "E pensare che era il personaggio di spicco della nostra iniziativa, vista la carriera che aveva alle spalle. E alla nostra chiamata si era reso subito disponibile. L’avevamo raggiunto tramite Alessandro Animali, collaboratore della Work Service, l’ultima squadra con la quale aveva gareggiato. Una formazione con un’impronta marchigiana. Tra i tanti che abbiamo chiamato Rebellin è stato l’unico che ci ha dato la disponibilità. Quando mercoledì ho ricevuto la terribile notizia mi sono venuti i brividi. Mi ha chiamato proprio Alessandro (Animali, ndr) dopo mezz’ora che era successo. Ha fatto la stessa fine di Michele (Scarponi, ndr), purtroppo. Sono situazioni che ti lasciano senza parole".

Minucci è presidente del Pianello da tre anni. Una società che può vantare una ventina di Giovanissimi, la sola categoria del ciclismo dove non c’è il pericolo delle auto.

"Dobbiamo farli allenare in circuiti chiusi, ma nelle altre categorie la preoccupazione è tanta. Me lo dicono gli stessi ragazzi, ma anche mio figlio, Michele, ex dilettante, che ora allena gli Esordienti del Team Cingolani. Pratica il ciclocross per divertimento. Mi racconta che c’è sempre più paura ad andare per strada, la gente è distratta, un pericolo continuo. Tutti giorni sulla strada fa questione con qualcuno. E’ un problema che bisogna risolvere al più presto. A livello istituzionale. Da soli non riusciamo. Bisognerà costruire le piste ciclabili, anche perché la solidarietà della gente lungo la strada ne vedo ben poca. Quanta gente deve morire ancora prima che si sensibilizzino di più le persone?".