Ancona, Aerdorica. Indagato Belluzzi

Peculato e turbativa d’asta per l’ex presidente. Nel mirino i suoi compensi

Giovanni Belluzzi in carica ad Aerdorica fino al 2013

Giovanni Belluzzi in carica ad Aerdorica fino al 2013

Ancona, 7 aprile 2018 - Dopo l’ex direttore generale Marco Morriale, in carica fino a novembre 2013, anche l’ex presidente di Aerdorica Giovanni Belluzzi finisce indagato per peculato e turbativa d’asta: nel mirino del sostituto procuratore Paolo Gubinelli sono finiti i compensi che il professore di Mirandola, commercialista noto in tutta Italia, ha percepito nel biennio del suo mandato alla guida della società che gestisce l’aeroporto Sanzio, dal novembre 2013 al novembre 2015. Sotto la lente della procura di Ancona sono finite anche le consulenze affidate da Aerdorica tra il 2014 e il 2015 alla Helvia Partners che si era occupata tra l’altro del bando per la ricerca di un partner privato, bando poi bocciato dall’Enac.

E’ stato lo stesso Giovanni Belluzzi, martedì scorso, a fare ‘outing’: durante il consiglio di amministrazione della Fondazione Cassa di Risparmio di Mirandola ha dato le dimissioni dal suo ruolo di presidente proprio per l’incombere di un’eventuale avviso di conclusione delle indagini. A fine marzo è infatti scaduta la proroga chiesta dal pm Gubinelli nell’autunno scorso. A far partire l’indagine, un esposto del consiglio di amministrazione succeduto all’era Belluzzi, che aveva segnalato tra l’altro un «conflitto di interessi» dell’ex presidente nei confronti della Helvia, «essendo lo Studio Belluzzi indicato nel sito della società quale collaboratore ‘of counsel’». Tra il 2014 e il 2015 la società aeroportuale a guida Belluzzi aveva affidato consulenze per oltre 250mila euro alla Helvia, di cui 74mila per la ricerca di un partner privato.

Quanto ai compensi percepiti da Belluzzi, nell’esposto è evidenziato che l’assemblea dei soci di Aerdorica aveva deliberato emolumenti per 18mila euro lordi l’anno, ma una successiva riunione del Cda aveva stabilito compensi orari di 170 euro netti e giornalieri di 1.360 euro netti per giornate lavorative di oltre sei ore, oltre a un trattamento di fine mandato, componenti variabili del compenso e un acconto di 50mila euro. Benefit che non erano poi stati deliberati dall’assemblea dei soci e che secondo l’esposto sarebbero illegittimi. In totale, aveva quantificato l’ex Cda, un importo di circa 800mila euro in due anni, compreso un trattamento di fine mandato che non è previsto dallo statuto di Aerdorica.

L’avvocato Leonardo Criscuolo, che difende Belluzzi, chiarisce che le cifre sono molto inferiori a quelle indicate nell’esposto e che le indagini sono ancora in corso: si potrebbero chiudere con l’archiviazione. Stando a quanto emerge da altri ex amministratori, i compensi erano stati decisi per coprire anche gli emolumenti ai collaboratori di Belluzzi, due o tre persone che lavoravano con lui nelle giornate in cui si trovava a Falconara.