Aeroporto di Falconara, buche in pista e infiltrazioni. "Ecco lo scalo colabrodo"

E’ un grido di battaglia quello lanciato ieri dal piazzale dell’aeroporto marchigiano dall’avvocato Corrado Canafoglia dell’Unione nazionale consumatori

La protesta dei lavoratori di ieri mattina

La protesta dei lavoratori di ieri mattina

Falconara, 8 giugno 2018 - «Nonostante le continue iniezioni di denaro pubblico e i sacrifici chiesti ai dipendenti, che tra ammortizzatori sociali e riduzione delle indennità si sono visti dimezzare gli stipendi, l’aeroporto è ancora sommerso dai debiti e non riesce nemmeno a garantire la manutenzione dei mezzi in servizio all’interno dello scalo. Vogliamo sapere dove è finito questo fiume di denaro e di chi erano le responsabilità di controllo». E’ un grido di battaglia quello lanciato ieri dal piazzale dell’aeroporto marchigiano dall’avvocato Corrado Canafoglia dell’Unione nazionale consumatori, che ha ricevuto da 48 lavoratori di Aerdorica il mandato di rappresentarli rispetto alla Regione Marche, principale azionista della società di gestione dello scalo.

«Chiederemo un incontro al presidente Luca Ceriscioli – ha incalzato Canafoglia – per essere ricevuti e per sapere se c’è un piano serio di rilancio, se è concreta la presenza di investitori interessati a rilevare la maggioranza, dato che negli anni ne sono stati prospettati tanti, delle nazionalità più diverse, senza che nessuno abbia acquistato le quote societarie». Al presidente della Giunta della Regione Marche, principale azionista di Aerdorica, i lavoratori vogliono chiedere anche conto dei controlli che avrebbero dovuto garantire il buon utilizzo degli investimenti regionali. «Se non saremo ricevuti – è la conclusione – presenteremo un esposto in Procura sulla situazione dell’aeroporto».

Dei lavoratori, che intendono costituirsi parte civile in eventuali processi a carico degli ex amministratori di Aerdorica, era presente una delegazione che ha supportato l’avvocato Canafoglia nell’illustrare la situazione difficile di lavoro all’interno dello scalo. Alcuni mezzi per il trasporto di passeggeri avrebbero bisogno di manutenzioni, anche minime, che però da mesi non verrebbero garantite. Un pulmino per esempio non può essere utilizzato in caso di pioggia perché non ha più un tergicristalli, un altro ingranerebbe solo la seconda e la quarta. Anche le scalette per far scendere i passeggeri dagli aerei avrebbero le gomme deteriorate. «Per le manutenzioni più semplici dobbiamo presentarci dai fornitori con i contanti – dicono i lavoratori – perché nessuno fa più credito ad Aerdorica». A questo si aggiunge il blocco del pagamento degli stipendi di dicembre e gennaio (stabilito per legge), la riduzione degli stipendi per gli ammortizzatori sociali e l’obbligo per il personale di coprire turni spezzati, con il disagio di fare la spola tra casa e l’aeroporto.