Aggressione a colpi di cacciavite Rissa nel locale, pugile condannato

"Sei tu Luca?" Un 27enne pugliese residente in città, nel marzo del 2019 si era avventato contro un 33enne. Nella toilette si era scatenato un parapiglia con gli amici dell’uno e dell’altro che si erano presi a botte.

Aggressione a colpi di cacciavite  Rissa nel locale, pugile condannato

Aggressione a colpi di cacciavite Rissa nel locale, pugile condannato

di Marina Verdenelli

"Sei tu Luca?". La risposta affermativa aveva scatenato una scarica di pugni in faccia ai danni di un 33enne che poi era stato ferito anche a colpi di cacciavite. Al fianco aveva riportato due lacerazioni profonde con una prognosi ospedaliera di 30 giorni. La brutale aggressione era avvenuta alla discoteca Mood di via del Castellano (oggi non più operativa), sotto la pizzeria Da Baldì. Era il 9 marzo del 2019 e per motivi rimasti tuttora ignoti un 27enne pugliese, residente in città, operaio, si era avventato con violenza nei confronti di un mero sconosciuto. Due i momenti del pestaggio. Il primo nel bagno del locale dove il 33enne, originario della provincia di Ravenna ma anche lui residente ad Ancona, si era imbattuto nel boxer. Il pugliese era entrato e lo aveva visto di spalle. Dopo essersi avvicinato gli aveva chiesto: "Sei tu Luca?". E il 33enne aveva risposto di sì e si era trovato due pugni in pieno volto, senza riuscire nemmeno a chiedere cosa volesse e perché lo cercasse. Nella toilette si era scatenato un parapiglia generale con gli amici dell’uno e dell’altro che si erano attaccati a loro volta fino al fuggi fuggi generale. Sembrava finita lì la questione ma quando è stato il momento di lasciare la discoteca il 33enne ha incrociato di nuovo il 27enne nel parcheggio, davanti al locale. Lì la seconda aggressione ma questa volta con il più giovane che aveva impugnato un punteruolo, un cacciavite, per sferrare colpi contro il 33enne. Quest’ultimo si era poi rivolto alla questura per fare denuncia. La polizia aveva mostrato delle foto al ferito che aveva riconosciuto l’aggressore. Il procedimento è andato avanti fino in tribunale dove ieri mattina il giudice Carlo Cimini ha condannato il pugliese ad un anno e due mesi per lesioni personali aggravate dall’utilizzo di uno strumento atto ad offendere. Contestata anche la detenzione del cacciavite, equiparata ad un’arma. Il giudice ha condannato il 27enne, difeso dall’avvocato Stefano Brugiapaglia, anche al pagamento di 10mila euro quale risarcimento e vincolato anche alla pena sospesa. Se non paga non se potrà beneficiare. Il 33enne era era parte civile con l’avvocato Valerio Barigelletti. Nel processo anche i testi della difesa hanno riconosciuto l’aggressore dalle foto della polizia. I motivi del pestaggio non sono stati chiariti nemmeno in udienza.