Allerta meteo, scuole chiuse ma poca pioggia "Ci aspettavamo di più, era solo un parere"

Il referente della Protezione civile delle Marche: "Non abbiamo forzato i sindaci a firmare ordinanze, hanno preso decisioni autonome"

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di Pierfrancesco Curzi

L’allerta ‘arancione’ annunciata per la prima mattinata di ieri è arrivata un po’ scolorita, pioggia e vento non hanno provocato grossi danni in città e in provincia. La preoccupazione maggiore per gli esperti meteo della Protezione civile delle Marche era legata all’aspetto idraulico, ossia piogge abbondanti potenzialmente in grado di innescare frane, smottamenti e l’ingrossamento dei fiumi col rischio di esondare. Dall’alba alle 8 e poi attorno all’ora di pranzo si temeva il peggio, ma nulla di tutto ciò è accaduto. Ma, per precauzione, davanti all’allerta della Protezione civile, alcuni sindaci (Ancona, Jesi, Senigallia, Osimo e Falconara) hanno deciso comunque di tenere chiuse le scuole. Con inevitabili disagi per le famiglie.

"Ci aspettavamo precipitazioni molto più intense, almeno un terzo in più di quanto realmente successo – spiega il referente del settore meteo della Protezione civile delle Marche, Paolo Sandroni – I segnali che avevamo captato alla vigilia ci dicevano questo. Non temevamo l’impatto di temporali, quanto l’effetto sul suolo della regione a causa delle piogge abbondanti. In effetti, valutando quanto accaduto, per fortuna nulla di tutto ciò si è verificato. Sulla questione allerta arancione o gialla, in partenza ci aspettavamo la prima, poi la perturbazione si è mitigata. Noi non abbiamo forzato i sindaci a fare le ordinanze per la chiusura delle scuole, hanno preso decisioni autonome. Ci siamo limitati a fornire il nostro parere, ma gli aspetti normativi stanno ai Comuni. Incidenza dei cambiamenti climatici? È costante, ma quanto accaduto ieri non c’entra, il fenomeno lo osserviamo maggiormente quando arrivano temporali improvvisi, a volte forti se non addirittura devastanti, ma soprattutto in crescente aumento rispetto al passato e difficilmente prevedibili".

Insomma, l’impatto stavolta è stato inferiore alle attese. A confermarlo è la stessa cronaca. I vigili del fuoco si sono messi al lavoro dalle prime ore del mattino per diversi interventi causati dall’ondata di maltempo che si è abbattuta su Ancona e sulle Marche: alle 12 di ieri erano stati circa 40 gli interventi effettuati in tutta la regione di cui 20 nella provincia di Ancona. La fascia costiera è stata quella con il maggior numero di richieste, comunque, come già ricordato, abbastanza contenute. Fino al pomeriggio di ieri non sono state segnalate criticità particolari. Le squadre hanno lavorato in particolare per sgomberare alberi caduti sulle strade, mentre a Falconara Marittima si è proceduto alla rimozione di un grosso pannello pericolante dal tetto di un’abitazione.

Se Ancona non è di nuovo finita sott’acqua, oltre alla pioggia non terribile come ci si immaginava, lo si deve anche all’intervento degli operatori di Anconambiente. Il personale dell’azienda partecipata del Comune dorico ha effettuato un controllo e una pulizia di tombini e caditoie alla vigilia della perturbazione. Inoltre, il personale è stato attivo con ben 4 squadre per la copertura del territorio comunale dalle 4 di ieri mattina e per tutta la giornata. Non ci sono state emergenze, i sottopassi per una volta non si sono allagati e i quartieri ‘bassi’, vedi il Piano, non sono andati sott’acqua.

"Fortunatamente non ci sono stati allagamenti – spiega l’assessore alla Protezione Civile Stefano Foresi – Mentre le previsioni ipotizzavano piogge fino a 80 millimetri, sia l’intensità che la quantità di precipitazioni è risultata più moderata, raggiungendo quota 40-50 millimetri. Questo non significa che si debba abbassare la guardia. Occorre continuare il monitoraggio del nostro territorio. La Protezione Civile ha emesso intanto un nuovo bollettino: oggi l’allerta passa da arancione a gialla ma con rischio idraulico e idrogeologico; per questo il Comune continuerà a monitorare la situazione".