REDAZIONE ANCONA

Alluci l’uomo in più: trequartista e bomber. L’Ancona se lo gode e comincia a dar segnali

Nelle ultime tre gare i biancorossi hanno mostrato di essere in ripresa. Con l’Atletico tutta la classe del fidatissimo di Gadda

Alluci anima e tecnica pura per l’Ancona

Alluci anima e tecnica pura per l’Ancona

Alluci trequartista e anche bomber,per la seconda volta decisivo dopo il gol-partita messo a segno contro la Recanatese. Se è vero che l’Ancona nelle ultime tre sfide ha dato chiari segnali di ripresa – sconfitta a testa alta a San Benedetto, pareggio dominando contro l’Aquila, vittoria nel segno della concretezza ad Ascoli – è vero anche che Alluci è il suo miglior interprete, il giocatore indispensabile al centrocampo ma anche sotto porta, un lusso per la categoria. E’ lui che ad Ascoli con il suo centro dopo meno di 3’ mette l’Ancona sui binari della vittoria, merito condiviso con Gulinatti che ruba palla a Vechiarello e gli serve sul destro un pallone d’oro. Lui che segna subito nella prima partita schierato da trequartista, lui che sa sacrificarsi nella ripresa arretrando il suo raggio d’azione dopo l’ingresso di Belcastro, l’altro che mette la firma sulla vittoria al Bartolini con il primo e benaugurante centro in campionato. Bisogna dirlo: è un’Ancona non bella, quella che ad Ascoli centra la seconda vittoria in trasferta dopo quella di Fermo. Ma ciò che sembra essere un difetto, in questa partita diventa un pregio: non bella ma combattiva, solida, concreta e cinica. Se l’Atletico si lamenta per aver perso la partita subendo due gol su altrettanti tiri nello specchio della porta, dovrebbe prima di tutto recitare il mea culpa per non essere mai riuscito a tirare nello specchio della porta, al di là del gol del temporaneo pareggio. L’Atletico è la squadra che ha mostrato il gioco più bello, è vero, anche perché dopo il vantaggio di Alluci è stato chiamato a prendere in mano le redini del gioco. Una partita episodica, certamente, in cui la decisione dell’arbitro Velocci di estrarre il secondo giallo per Nonni in apertura di ripresa per un intervento scomposto ai danni di Amadori, non ha potuto non influire sull’esito del match. L’Atletico ha impensierito in una circostanza Bianchi nella ripresa, con un colpo di testa di Ciabuschi che ha attraversato tutto lo specchio della porta, ma niente di più. Dall’altra parte, invece, l’Ancona negli episodi non s’è persa, ha mantenuto saldo il timone in direzione del traguardo. E su calcio d’angolo di Gulinatti ha raddoppiato con Belcastro, grazie anche alla torre di Amadori. E’ un’Ancona nuova, dunque, spietata, concentrata sino alla fine, una squadra che se da un lato si affida ad Alluci e a Belcastro per tornare al successo, dall’altro risponde presente con quasi tutti i suoi effettivi. Basterà il blitz di Ascoli per sbloccarla definitivamente e per mettere alle spalle il momento peggiore? Lo dirà la partita di domenica prossima contro il Roma City. Giuseppe Poli