MARINA VERDENELLI
Cronaca

Alluvione, 23 indagati. Il dossier delle accuse: "Ponti e corsi d’acqua, una strage evitabile"

Dalle manutenzioni alle opere idrauliche ma anche l’ordinaria pulizia degli alvei: così la Procura dell’Aquila ha chiuso le indagini per il fascicolo bis dell’inchiesta.

Alluvione, 23 indagati. Il dossier delle accuse: "Ponti e corsi d’acqua, una strage evitabile"

Alluvione, 23 indagati. Il dossier delle accuse: "Ponti e corsi d’acqua, una strage evitabile"

Non era stata assicurata l’adeguata manutenzione dei corsi d’acqua, non erano stati redatti i piani di bacino e di programma triennale degli interventi, omessa la progettazione e realizzazione di opere idrauliche idonee a contenere e mitigare gli effetti di piena dei fiumi e dei torrenti. Nessuna manutenzione ai ponti, nessun progetto elaborato per eseguire il taglio della vegetazione dentro l’alveo, alberi non rimossi che ostacolavano il deflusso delle piene, nessun taglio nemmeno della vegetazione infestante o la rimozione del sedimento accumulato sul letto dei fiumi. Ciascuno, nei propri ruoli, avrebbe potuto contribuire a non fare verificare l’evento tragico, anche con condizioni meteo molto avverse e di portata definita eccezionale se le misure di prevenzione fossero state adottate nel tempo, negli anni. Sono queste le contestazioni della Procura dell’Aquila, nel fascicolo bis dell’alluvione Marche del 15 settembre 2020, che ha portato a 23 nuovi indagati (dopo i 14 per l’allarme dato in ritardo) per cooperazione in omicidio colposo plurimo, lesioni e cooperazione in inondazione colposa.

Le nuove posizioni sono emerse con la chiusura delle indagini notificata agli interessati lunedì, su accertamenti di guardia di finanza e carabinieri forestali. Nel mirino sono finiti funzionari e tecnici del Consorzio di Bonifica delle Marche, della Regione, della Provincia e anche del Comune di Serra de’ Conti. C’era chi doveva occuparsi della difesa del suolo, chi della gestione e assetto del territorio, poi le competenze di protezione civile non osservate e la tutela delle acque. Insomma, con la giusta manutenzione del fiume Misa e del torrente Nevola la colata di acqua e fango che ha provocato 13 vittime, nei comuni di Barbara, Castellone di Suasa. Trecastelli, Ostra Vetere, Ostra, Serra de’ Conti e la frazione di Bettolelle, tra cui un bambino di 8 anni, Mattia Luconi, forse si sarebbe evitata.

Il picco maggiore, per quella che era stata una allerta da colori non preoccupanti, si era verificato tra le 18 e la mezzanotte. Una particolare accusa riguarda la manutenzione del ponte "Cone", a Serra de’ Conti, il centro più a monte delle aree colpite, dove non sarebbe stata rimossa l’ostruzione costituita dalla soletta del vecchio ponte così da non garantire il deflusso idraulico. Nel mirino anche il Ponte 2 Giugno, a Senigallia, per la modalità di realizzazione (troppo basso). Il filone bis vede indagati per il dipartimento infrastrutture territorio e protezione civile della Regione Marche Marco Pompei, dirigente, Stefano Stefoni, dirigente e Nardo Goffi, dirigente responsabile. Per la tutela delle acque del territorio della Regione Marche Stefania Tibaldi, dirigente. Per la Provincia di Ancona, settore acque pubbliche e sistemazioni idrauliche Massimo Baldinelli, Massimo Sbriscia e Paolo Sandroni, come dirigenti in periodi diversi. Per l’ufficio tecnico del Comune di Serra de’ Conti Luca Pistelli, Chiara Marcelletti e Marco Plebani, responsabili in periodi diversi. Per il Consorzio Bonifica delle Marche Claudio Netti, amministratore e presidente fino al 2022, Luca Paparelli, coordinatore, Michele Maiani, amministratore unico, Antonella Valenti, direttrice area amministrativa e controllo, Michele Tromboni, responsabile settore area bonifica, Marco Del Prete, responsabile sistemi di gestione, Davide Prussiani, responsabile relazioni esterne, Susanna Marcantognini, responsabile amministrativo, Cristiano Aliberti, responsabile del progetto Ponte 2 Giugno di Senigallia, Alessandro Appolloni, verificatore progetto Ponte 2 Giugno, Nafez Squer, ingegnere progettista.