REDAZIONE ANCONA

Alluvione, la Ariston di Genga ancora chiusa: tutti in "cassa"

Danni ingenti allo stabilimento, macchinari invasi dal fango. Si lavora sodo per ripartire,. i materiali non si trovano

Resta ancora chiusa, a quasi un mese e mezzo dalla terribile alluvione del 15 settembre la sede Ariston di Genga: ancora in cassa integrazione i dipendenti. L’alluvione ha causato danni ingenti allo stabilimento che ha subito attivato tutte le procedure per ripulire i macchinari dal fango che ha invaso lo stabilimento in maniera importante: un lavoro certosino e molto dispendioso ma la difficoltà di reperimento di alcuni materiali da sostituire sta allungando in maniera consistente i tempi di ripartenza dello stabilimento gengarino. Si lavora sodo dunque per ripartire il prima possibile, probabilmente già parzialmente dalla prossima settimana, ma ad oggi le difficoltà di reperimento dei materiali sono divenute un problema per tanti. Per ora la maggior parte dei lavoratori sono in cassa integrazione, ma si conta di ripartire presto. Intanto la probabile vendita degli stabilimenti Whirlpool italiani ed europei finisce in parlamento. Augusto Curti, deputato (Pd) di Force, vicino Comunanza dove ha sede uno stabilimento Whirlpool. Curti e la collega parlamentare e di partito Irene Manzi, sollecitano la multinazionale americano per un confronto con i sindacati e "per avviare una indispensabile interlocuzione di merito sul futuro degli stabilimenti e la tutela dei lavoratori. Ogni trattativa con potenziali acquirenti per le attività europee deve essere preceduta da doverose interlocuzioni e confronti con le istituzioni e le parti sociali". Stanno inoltre predisponendo un’interpellanza parlamentare coinvolgendo altri colleghi. "La mia attenzione – aggiunge Curti – al tema Whirlpool è e sarà altissima. E non potrebbe essere altrimenti".