PIERFRANCESCO CURZI
Cronaca

Alta tensione e crisi in Mar Rosso: "In allerta anche per il nostro porto"

Il presidente dell’Authority, Garofalo: "L’effetto del blocco col passare delle settimane andrà a toccare tutti"

Alta tensione e crisi in Mar Rosso: "In allerta anche per il nostro porto"

Alta tensione e crisi in Mar Rosso: "In allerta anche per il nostro porto"

Gli attacchi dei ribelli Houthi alle navi mercantili in transito lungo il mar Rosso tra lo stretto di Aden e il canale di Suez sono destinati ad avere una serie di ripercussioni sull’economia mondiale e, a cascata, anche su quella locale. A partire dagli scali italiani, compreso quello di Ancona. Le prime avvisaglie sono evidenti, con il blocco dei passaggi e la necessità di circumnavigare lo stretto di Magellano, ma il peggio deve ancora palesarsi. Per ora da noi l’impatto non si è visto, ma si resta alla finestra. Ne è convinto anche il presidente dell’Autorità portuale di Ancona, Vincenzo Garofalo: "Conseguenze dirette non ne abbiamo viste in questi primi giorni di crisi internazionale – spiega al Carlino il vertice dell’Autorità di Sistema Portuale del Medio Adriatico – Col passare delle settimane, tuttavia, è normale che il riverbero del blocco, con un generale rallentamento dei traffici, andrà a toccare tutti. Quello di Ancona non è un core-port per il settore container, il nostro bacino è soprattutto quello dei Balcani e del fronte Adriatico che si immette nel circuito Mediterraneo, ma se i tempi di navigazione vengono allungati e dunque c’è un ritardo globale, alla fine le conseguenze, dirette e indirette saranno per tutti. Dobbiamo aspettare e vedere l’impatto globale, sperando che la situazione in quella zona del mondo torni tranquilla".

In attesa dei fenomeni mondiali e globali, il 2024 per lo scalo di Ancona è probabilmente l’anno più delicato e importante della sua storia recente. La riscrittura del Piano regolatore portuale sarà il punto nodale di una strategia infrastrutturale ben delineata. In ordine di tempo si parte con l’elettrificazione delle banchine commerciali, dalla 8 alla 16 nell’ambito di un finanziamento legato al Pnrr. Il via dei lavori a marzo: "Siamo a buon punto su quel fronte – garantisce Garofalo – la gara per l’affidamento dei lavori sta procedendo bene, rispetteremo sicuramente i tempi previsti dalla fonte progettuale. In fondo non si tratta di opere complicatissime. Sul fronte dello spostamento di alcuni traghetti dal Porto Antico alle banchine ex silos le cose si stanno muovendo. Da tempo sono in corso i lavori di un appalto di 4 milioni di euro per la pavimentazione delle banchine in oggetto, dalla 19 alla 21, intervento propedeutico allo spostamento di alcune navi da quella parte".

I due, veri progetti in grado di cambiare il volto del porto di Ancona sono però il Molo Clementino e la Penisola, a cui si legano i lavori in corso sulla Banchina Marche, rampa di lancio per la Penisola: "Sulla banchina 27 stiamo formalizzando la fase di avvio dei lavori, dunque supereremo la fase più delicata – aggiunge il presidente dell’Authority dorica parlando di un’opera al palo da tantissimi anni e che solo di recente vede dei passi in avanti – Sul resto del banchinamento in quella zona siamo ancora in fase progettuale, ma intanto le cose si stanno muovendo. Il Molo Clementino? Non ci sono novità rilevanti sul percorso fatto sin qui".

Il 2024 sarà l’anno decisivo per la realizzazione della banchina dedicata alle Grandi Navi da crociera, una volta recepiti tutti i pareri analizzati dal ministero. A livello infrastrutturale il sito sarà ovviamente dotato di allacci per l’elettrificazione, i contatti in questo senso sono bene avviati.