Ancona, sfida salvezza. Partita a porte chiuse, interviene il sindaco: si gioca davanti ai tifosi

L’Osservatorio nazionale aveva suggerito di lasciare fuori il pubblico dopo gli incidenti nella trasferta di Pescara: prefetto e questore d’accordo. Poi il dietrofront dopo una serie di telefonate di Silvetti con Roma.

Ancona, sfida salvezza. Partita a porte chiuse, interviene il sindaco: si gioca davanti ai tifosi

Ancona, sfida salvezza. Partita a porte chiuse, interviene il sindaco: si gioca davanti ai tifosi

Partita Ancona-Lucchese a porte chiuse, anzi no, porte aperte, tutto regolare, con relativa prevendita dei biglietti per domani sera già riaperta. Quella di ieri è stata una lunga giornata per le sorti del match in programma domani al Del Conero, ultimo turno di campionato che può assegnare la salvezza diretta alla squadra dorica. Tutto è cominciato mercoledì scorso con l’Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive che suggeriva di giocare la gara in assenza di spettatori in seguito ai disordini accaduti domenica scorsa a Pescara (ovvero gli incidenti accaduti prima e dopo Pescara-Ancona). L’incontro per la decisione sulle porte chiuse era stato fissato in prefettura ieri mattina e sembra che l’invito dell’Osservatorio sia stato immediatamente recepito dal prefetto Ordine e dal questore Capocasa, che in un primo momento sarebbero stati fermamente decisi nel far disputare l’incontro senza spettatori. Poi però, alla presenza anche dell’amministratore delegato dell’Ancona Roberta Nocelli, sarebbero stati decisivi gli interventi sia del comandante della polizia locale, Caglioti, che avrebbe fatto presente i problemi di ordine pubblico relativi alla sfida in questione, con possibile grande afflusso di tifosi intorno al Del Conero qualora la partita si fosse disputata a stadio sigillato, sia quelli del sindaco Silvetti e dell’assessore Eliantonio. In particolare Daniele Silvetti, dopo le interlocuzioni con la prefettura, si sarebbe messo in contatto con Roma per spiegare le ragioni della città e sarebbe stato proprio questo passo a permettere di sbloccare la situazione, ribaltando la decisione iniziale e consentendo, così, di mantenere aperto lo stadio.

Il sindaco Silvetti avrebbe spiegato le ragioni della città, ribadendo il concetto dell’ordine pubblico ma portando sul tavolo del summit anche altri aspetti: "Ho cercato di spiegare le ragioni della città, ribadendo anche il possibile problema di ordine pubblico, visto anche che si tratta di una partita estremamente delicata per il futuro dell’Ancona – ha detto lo stesso Silvetti –. Per questo mi sono sentito in dovere di attivarmi e di intervenire in favore del popolo anconetano: la disputa a porte chiuse di una gara così delicata sarebbe stata una penalizzazione eccessiva per quanto accaduto a Pescara".

Sull’argomento è intervenuto anche l’amministratore delegato dell’Ancona, Roberta Nocelli, in una nota diffusa ieri pomeriggio dopo la riunione del Gos che ha dato il via libera alla riapertura della prevendita dei biglietti: "Ringrazio personalmente a nome della società, gli organi competenti che ci hanno permesso di giocare a porte aperte – ha dichiarato l’ad –. In primis il prefetto Ordine, il questore Capocasa e tutte le forze dell’ordine intervenute al tavolo tecnico, dove ho avuto la possibilità di spiegare il valore di questa gara. L’amministrazione comunale di Ancona, nelle persone del sindaco Silvetti e dell’assessore Eliantonio, hanno svolto un ruolo fondamentale".

Tutto questo nell’attesa delle ulteriori verifiche e delle indagini che verranno svolte a Pescara. Ancona con la sua tifoseria sugli spalti anche domani, insomma, ma non sembra finita qui con il rischio di una gara a porte chiuse all’inizio della prossima stagione.