PIERFRANCESCO CURZI
Cronaca

Antisemitismo, attenzione alta. Più controlli nei luoghi sensibili: "L’odio cova, bisogna essere pronti"

Intervista a Marco Ascoli Marchetti, presidente della comunità ebraica di Ancona: "Non ci hanno segnalato scritte e atti di violenza, ma l’allerta è elevata. Spero che in Medioriente si usi il buonsenso".

Antisemitismo, attenzione alta. Più controlli nei luoghi sensibili: "L’odio cova, bisogna essere pronti"

Conflitto in Medio Oriente, rinforzata la sicurezza nei confronti dei siti di interesse e dei luoghi di culto ebraici del capoluogo. I vertici della comunità ebraica di Ancona sono in costante contatto con i rappresentanti delle forze dell’ordine.

La Digos della questura, in particolare, segue con attenzione la vicenda e gli eventuali sviluppi, monitorando le aree attorno alla sinagoga, al cimitero ebraico, oltre alle Pietre d’Inciampo (altrove vandalizzate) che costellano la città, senza dimenticare segnali di pericolo. Per ora la situazione appare sotto controllo, nonostante il livello di allarme si sia alzato: "Per fortuna non abbiamo ricevuto segnali di ostilità in tal senso _ conferma al Carlino il presidente della Comunità Ebraica di Ancona, Marco Ascoli Marchetti _, sembra tutto tranquillo, ma restiamo all’erta. Non ci hanno segnalato scritte lesive in giro per la città, non abbiamo ricevuto messaggi o telefonate espliciti, né si sono verificati gesti ed episodi di intolleranza. Al momento posso dire che, in riferimento a quanto accade fuori, Ancona sotto questo profilo può essere considerata un’isola felice e spero che rimanga tale nei giorni, mesi e anni a venire". Una speranza condivisa da tutti, comunque la si pensi su quanto sta accadendo in Israele. e nei Territori della Palestina. Marchetti teme che però la guardia vada tenuta alta a lungo: "L’antisemitismo in Italia è come un fiume carsico, scorre e trova sempre linfa vitale. L’odio cova di continuo e noi dobbiamo farci trovare pronti perché temo davvero che le cose possano peggiorare a livello generale e internazionale. Penso stiano passando dei messaggi molto pericolosi nei confronti di Israele, gocce di un mare votato all’antisemitismo, e se ciò accade in particolare dentro le università, che dovrebbero essere la culla del sapere e della tolleranza, siamo davvero tutti in pericolo". Ascoli Marchetti è anconetano, ma come molti ha contatti diretti in Israele, nello specifico una cugina a Tel Aviv che lo tiene aggiornato sull’andamento della situazione. Difficile al momento trovare una soluzione pacifica della contesa: "Spero si usi il buon senso, su entrambi i fronti _ dice il presidente della Comunità Ebraica dorica _, serve saggezza da ambo le parti. Certo, me lo lasci dire, dal 7 ottobre a oggi l’attenzione internazionale e i media si stanno focalizzando molto di più sulle vittime palestinesi rispetto a quelle israeliane, nonostante l’orrore che tutto il mondo ha potuto constatare. Penso che forse sia dovuto al numero maggiore di vittime palestinesi, tuttavia credo sia giusto equilibrare le cose, anche sotto il profilo delle responsabilità di questa escalation, tra chi ha ragione e chi ha torto".