Antonio Murat sconfigge il Covid. Ma muore di leucemia

La doppia odissea dell'uomo tornato in ospedale dopo le dimissioni. I dubbi della moglie: "Perché nessuno si è accorto?"

Antonio Murat e la moglie

Antonio Murat e la moglie

Ancona, 24 luglio 2020 - Aveva lottato contro il ‘mostro’, il Covid, tanto da uscirne vincitore ed essere negativo da tre mesi e quindi venir dimesso. A portarlo via è stato invece un linfoma addominale scoperto dopo poco più di una settimana dal suo rientro a casa. Antonio Murat, 62 anni, conosciutissimo in città, è venuto a mancare mercoledì, all’ospedale regionale di Torrette dove si trovava ricoverato nel reparto di ematologia. Aveva lavorato prima all’Agenzia Frittelli, poi con Mauro e anche se in pensione ma con ancora la partita Iva, da Archibugi come consulente. La sua è stata un’Odissea nell’Odissea. "Il 12 marzo ebbe una gran febbre e poi le sue condizioni si aggravarono al punto da doverlo trasportare a Torrette in ambulanza. Il 23 marzo – ricorda la moglie, Rossella Rossini – finì in terapia intensiva, in clinica di rianimazione, dove rimase intubato fino al 20 aprile".

Antonio Murat aveva contratto il Covid proprio quando l’emergenza era arrivata al punto di picco tale, da far scattare la quarantena per tutti con il decreto Conte. Trascorrono le settimane ed ecco che tra aprile e maggio Murat si risveglia per essere poi trasferito in una struttura nata appositamente a seguito dell’arrivo del Coronavirus. Il 12 giugno sembra essere finito tutto, e sembra che l’abbia fatto nel migliore dei modi. Antonio Murat torna a casa ma la gioia dura appena "qualche settimana – ricorda la moglie in lacrime – Successivamente ha iniziato di nuovo ad accusare dei malori tanto che pensavo che la causa fosse qualche pietanza che gli avevo cucinato io e invece, quando ho visto che continuava, l’ho portato in ospedale". Ecco allora un secondo ritorno al pronto soccorso di Torrette e, purtroppo, dato il quadro clinico grave, i medici decidono immediatamente per un ricovero. Ad Antonio Murat viene infatti diagnosticato una "leucemia linfatica per un linfoma addominale". L’uomo viene sottoposto a tutti gli esami ma niente può purtroppo salvarlo.

"Andavamo in barca – racconta la moglie – e io gli dicevo ogni volta che lo andavo a trovare, in gergo marinaro: ’Antonio, veniamo fuori da questa tempesta’ e lui faceva solo un cenno di ‘sì’ con la testa". Quello di Rossella Murat è stato "un periodo durissimo, finito male. Prima il Covid, poi la leucemia". Con le prime dimissioni, sembrava che si potesse tornare alla normalità. "Anche noi familiari eravamo stati in quarantena – ricorda – Poi dal test sierologico emerse che avevamo avuto il Covid in forma asintomatica. Il secondo passo fu quello di essere sottoposti al tampone e grazie al risultato potemmo andarlo a trovare. In quel periodo, altrimenti – ricorda – ci sentivamo con le videochiamate".

Un dubbio , legittimo, la signora Rossella se lo pone: "Come mai, nonostante tutto quel periodo in ospedale, non ci si è accorti della possibilità di un linfoma?". A destare l’interrogativo è il fatto appunto che l’uomo era stato via dall’ospedale "appena 15 giorni, nemmeno, prima di tornarci per questo secondo ‘mostro’ che lo aveva preso".

Era appassionato di barca a vela, pesca subacquea in apnea e pallacanestro: "Sono tantissime le dimostrazioni di affetto che abbiamo ricevuto in questi mesi, e che lo hanno reso felice al punto che non si aspettava di essere così tanto voluto bene". I funerali, in forma privata, si svolgeranno oggi. La salma verrà cremata e le ceneri affidate alla moglie.