"Area marina protetta, benefici enormi"

Ne sono convinti gli esponenti delle comunità slow food della piccola pesca a convegno ieri a Portonovo insieme all’ente parco

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"Le Comunità Slow Food della piccola pesca e le Aree Marine protette. Esperienze a confronto e progetti". Questo il tema del convegno che si è svolto ieri a Portonovo, nella terrazza del ristorante Giacchetti, organizzato dalla Condotta SF Ancona e Conero come momento prettamente scientifico nell’ambito della XVII edizione di Mosciolando. I’evento ha rappresentato l’occasione per riaffermare, da parte di Slow Food, l’importanza di istituire un’Area marina protetta nella Riviera del Conero. Per questo tra i primi relatori a parlare c’è stato Massimo Rossi, Portavoce dell’Associazione Promotori del Parco Marino del Piceno. "Amp del Piceno - ha affermato - è già prevista nella legge quadro sulle Amp italiane e i sette sindaci del territorio interessato sono tutti concordi sulla sua istituzione". Fondamentale per Rossi la sinergia e i benefici ambientali ed economici che si avrebbero con l’istituzione delle due Amp del Conero e del Piceno. Aperto dalla Fiduciaria della Condotta, Angela Pezzuto, il convegno è stato coordinato da Roberto Rubegni, responsabile del Presidio del Mosciolo. Tra i relatori Marcello Longo, Presidente SF Puglia e della Cooperativa pescatori dell’Area Marina Protetta di Torre del Cerrano in Puglia: "Dopo la pescata eseguita a cinque anni dall’istituzione dell’Amp, i pescatori si sono messi a piangere perché non vedevano così tanto pesce da anni. Ora sono proprio i pescatori ad essere i più assidui controllori dell’area e della sua biodiversità.Il beneficio che si ha dall’Amp è incommensurabile anche sul piano economico e turistico. - Ha proseguito. - L’Amp ha portato grandi benefici economici a tutti e oggi la Regione intende ampliare la sua area". Presente Daniele Silvetti Presidente del parco del Conero che ha tenuto a ribadire l’impegno a proseguire il confronto e un dibattito autentico sull’Amp: "Scevro da strumentalizzazioni e da una informazione distorta che però non può prescindere da una preventiva quanto improcrastinabile legge di riordino delle Aree protetti esistenti. Nella serata di ieri ho avuto rassicurazioni personalmente dal Presidente Acquaroli circa la volontà politica di dare una nuova prospettiva di rete che sia utile al rilancio del ruolo dei parchi e delle riserve naturali". Simone Cecchettini, responsabile regionale Pesca Legacoop, Ha evidenziato come dopo trent’anni non si sia riusciti ad avviare l’Amp. "Tra i maggiori oppositori il comparto delle vongolare che dovrebbe essere ridotto - ha detto - questa regione si può permettere al massimo centoventi di queste imbarcazioni non il doppio come ha oggi." Per tutti i relatori, Amp significa benefici economici, turistici e ambientali. "Dobbiamo fare qualcosa - ha detto Gian Marco Luna Direttore Irbim del CNR - circa seicento specie di pesce, invasive, si sono introdotte nel mediterraneo sostituendo specie locali. Le leggi esistenti non bastano. Per tutelare il nostro capitale naturale è fondamentale istituire le Amp".

Claudio Desideri