PIERFRANCESCO CURZI
Cronaca

Bimba di due anni salvata da un tumore: miracolo al Salesi per la piccola Billie

Era in vacanza nelle Marche quando si è sentita male, è stata trasferita da Civitanova ed è stata subito operata. “Poi abbiamo iniziato la chemio”. Ha perso la vista, ma è viva

Ancona, 16 dicembre 2023 – La piccola Billie, colpita da una grave patologia tumorale quando era in vacanza nelle Marche coi genitori, curata e salvata all’ospedale pediatrico Salesi. Il dramma a 2 anni compiuti da poco, i primi sintomi quando era lontana da casa, da Montreal, grande città canadese.

Il personale medico e infermieristico della oncoematologia pediatrica dell’ ospedale Salesi di Ancona
Il personale medico e infermieristico della oncoematologia pediatrica dell’ ospedale Salesi di Ancona

E poi una corsa contro il tempo per evitare la conseguenza più terribile, evitata grazie all’eccezionale lavoro di équipe coordinato dalla dottoressa Paola Coccia, direttore del reparto di oncoematologia pediatrica del Salesi: in pochi giorni stabilizzata, operata e subito sottoposta alla terapia per far regredire una malvagia forma tumorale metastatica che partiva dal massiccio facciale e si era poi allargato ad altre parti del corpo, fino all’addome rendendola cieca e a immediato rischio vita.

La storia di Billie risale al pieno dell’estate, proprio nei giorni di Ferragosto, quando assieme ai genitori Gabriele Camille la bambina si trovava in vacanza a Civitanova Marche.

In quei giorni i primi disturbi deambulatori, dolori forti, la difficoltà ad afferrare gli oggetti, i suoi giochi e i problemi alla vista che poi sono precipitati. I genitori, molto preoccupati, l’hanno portata all’ospedale dove è stata fatta una tac che ha messo in allarme i sanitari e consigliato di rivolgersi alla struttura più idonea, il materno-infantile Salesi di Ancona: "Era il 16 agosto quando hanno centralizzato la bimba da noi _ racconta la dottoressa Coccia -. Nonostante fossero i giorni di ferie per eccellenza siamo stati in grado di poterla centralizzare al meglio, fare tutti gli esami diagnostici del caso e nel giro di due giorni operarla, praticare una biopsia e il martedì successivo partire con la prima sessione di chemio. In casi così delicati i tempi sono vitali e ciò ha consentito di evitare il peggio per la piccola".

Sono stati giorni drammatici per Billie e di ansia e crolli emotivi per i suoi genitori che nel frattempo avevano contattato le autorità sanitarie canadesi ed erano pronti a trasferire subito la figlia con un volo speciale coperto dalla loro assicurazione: "Ci siamo confrontati con i colleghi canadesi, abbiamo spiegato loro come ci saremmo mossi, una volta preso atto che la bambina, per le condizioni in cui si trovava, non poteva affrontare un volo oceanico - aggiunge la primaria di oncoematologia del Salesi -. I genitori non avevano idea di quale fosse il livello delle cure in Italia, ma poi si sono tranquillizzati quando hanno capito che qui avremmo seguito gli stessi identici passi che avrebbero compiuto in Canada. Ci ha aiutato anche il far parte della rete Aieop (associazione italiana ematologia e oncologia pediatrica). A inizio settembre, quando Billie si è stabilizzata, quel volo è stato organizzato e tutta la famiglia è rientrata a casa e da allora ci sentiamo spesso con messaggi, condividendo foto e video".

Ora Billie sta seguendo tutte le terapie del caso in un centro medico della grande città del Quebec; purtroppo la virulenza della patologia tumorale non le ha consentirà di riacquistare la vista, ma le sue condizioni sono in netto e costante miglioramento.