Banda Magliana e giallo Orlandi: la verità di Mancini

Banda  Magliana  e giallo Orlandi:  la verità di Mancini

Banda Magliana e giallo Orlandi: la verità di Mancini

"Se lui era il confidente di Renato De Pedis io sono Gianna Nannini". La battuta è di Antonio Mancini ospite a "Chi l’Ha visto?" su Marcello Neroni, l’esponente della banda della Magliana che in un audio, al vaglio degli inquirenti sul caso Emanuela Orlandi, ha accusato pesantemente Papa Wojtyla. Antonio (Nino) Mancini, ex boss della banda della Magliana, è l’ex collaboratore di giustizia che da tempo vive a Jesi. Mercoledì, ospite di Federica Sciarelli assieme a Natalina Orlandi, sorella di Emanuela scomparsa a 15 anni nel 1983, è stato chiamato a raccontare chi fosse Neroni e commentare le sue dichiarazioni choc sulle abitudini del papa Santo. In onda anche le dichiarazioni di Sabrina Minardi, compagna di De Pedis che ha riferito di aver consegnato proprio la Orlandi a un sacerdote che l’avrebbe fatta salire su un’auto del Vaticano: "Le avevano tagliato capelli in maniera oscena, molto casereccia. Era cosciente ma non lucida, parlava male, trascinava le parole" ha detto. Poi al ritorno De Pedis l’avrebbe zittita: "Se l’hai riconosciuta è meglio che non la riconosci. Fatti gli affari tuoi".

"Con de Pedis abbiamo fatto tutti i reati, abbiamo ucciso Tonino Leccese – ha detto Mancini – Conosco Neroni dagli anni ’60 era forte di mani, era uno di quelli che andavano dai riottosi che non volevano pagare e non volevano cedere. Marcello Neroni era con me quando sono stato arrestato nell’operazione Colosseo. Nelle carte che mi sono studiato mi ha colpito il fatto che Neroni parlava più con le guardie che con i compagni suoi e la seconda è che Renatino (De Pedis, ndr) lo trattava come un tirapiedi". Per Mancini, Neroni non poteva sapere quello che succedeva al Vaticano.

Sara Ferreri