"Basta, è uno scempio Rovinano il monumento più amato dalla città"

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Daniele Berardinelli, consigliere di Forza Italia: il suo attacco è diretto alla tipologia di intervento per l’illuminazione della Fontana del Calamo o al post dell’assessore Simonella?

"Non parlerei di attacchi, ma solo di considerazioni. A prescindere che l’assessore e candidato alle primarie del centrosinistra ha scritto nel suo post cose che potrebbero essere passibili di denuncia, parlando di bufale, per me rimane il concetto della contrarietà al progetto. Illuminare la Fontana più amata dagli anconetani di bianco e rosso è un vero e proprio obbrobrio".

La stessa Simonella, e non solo lei, hanno spiegato però che non si tratta di una colorazione fissa, ma solo durante occasioni speciali. Il suo parere resta lo stesso?

"Se la prendesse col collega Manarini che ha diffuso determinati rendering, puntando soprattutto su quelli colorati di bianco e rosso, significa che ci puntano molto. La città è molto legata a quella fontana, stiamo parlando di un monumento importante".

Secondo lei la tipologia di illuminazione non va bene in generale?

"Direi di no, almeno stando alle foto mostrate dal Carlino e fornite proprio dall’assessore ai lavori pubblici. Il bianco di una fonte luminosa non è sempre uguale, determinate luci possono andare bene per edifici di recente costruzione e comunque moderni, ma essere dannose per monumenti storici. Luci del genere potrebbero essere davvero brutte da vedere. La giunta Mancinelli poteva senza dubbio fare meglio".

Cosa non le va giù in particolare?

"Contesto l’installazione dei led per l’illuminazione e l’uso che probabilmente ne verrà fatto. Il problema per la giunta comunale è che non sono il solo a essere contrario al tipo di sistema utilizzato per le 13 Cannelle. Non lo dico io, ma soprattutto le telefonate da parte dei cittadini che hanno tartassato i responsabili del progetto".

A tal proposito, è stato lei a promuovere la petizione, una raccolta di firme, contro i lavori della fontana?

"No, la petizione è stata ideata e organizzata da altri, io l’ho soltanto firmata ovviamente e condivisa sui social per farla arrivare a più persone. La petizione è rivolta alla Soprintendenza unica delle Marche, affinché vigili sull’operato dell’amministrazione comunale".

Pierfrancesco Curzi