REDAZIONE ANCONA

"Beko e impiegati non si toccano"

Colletti bianchi in sciopero: con loro i sindaci del territorio e il governatore Acquaroli: "Faremo il massimo"

La manifestazione dei colletti bianchi della Beko ieri mattina a Fabriano

La manifestazione dei colletti bianchi della Beko ieri mattina a Fabriano

"Beko Fabriano e i suoi 477 impiegati non si toccano". "Beko: scelta di vita o morte di un territorio". Sono due degli striscioni che ieri mattina campeggiavano davanti alla sede impiegatizia della Beko ex Whirlpool di via Aristide Merloni. Accanto ai colletti bianchi in sciopero (che ha registrato un’adesione attorno al 90%) a manifestare c’erano tutti i sindaci di Fabriano Daniela Ghergo, Sassoferrato Maurizio Greci e Cerreto d’Esi David Grilli, ma anche il governatore Francesco Acquaroli, il presidente della Provincia Daniele Carnevali. Tutti uniti nel dire no a questo piano Beko Europe che prevede un taglio di quasi 400 persone a Fabriano, lo smantellamento del polo impiegatizio oltre ad 66 esuberi allo stabilimento di Melano. "A Fabriano non esiste solo una fabbrica ma anche una fabbrica fantasma ovvero noi impiegati – ha commentato Piero Ciarlantini (Rsu Fim) -. Nel 2014 abbiamo difeso questi uffici dall’assalto della Whirlpool, adesso inizierà la difesa di questa sede impiegatizia anche dall’assalto dei turchi. Come direbbe qualcuno ‘mamma li turchi! Quello che è andato in scena al ministero la scorsa settimana è stato surreale: una slide in cui era scritto: 718 impiegati non avranno più lavoro, chiusura dello stabilimento di Comunanza, chiusura del polo (unità di Ricerca e Sviluppo) di via Campo Sportivo che è stato sempre il fiore all’occhiello non solo di Fabriano ma delle Marche e dell’Italia tutta, è stato qualcosa da rimanere davvero scioccati. Quella di oggi è una giornata importante: abbiamo visto che non siamo soli: abbiamo dalla nostra parte istituzioni, realtà economiche e industriali, tutti. Quindi forza ragazzi la battaglia è appena iniziata". "Voglio dare qui un messaggio di unità: - ha detto il governatore Acquaroli - difendiamo le Marche, il lavoro, l’occupazione di un intero territorio regionale, perché vogliamo difendere la storia industriale della nostra regione. Difendiamo gli stabilimenti, le sedi impiegatizie, i lavoratori e l’indotto diretto e indiretto. A Fabriano c’è un grande passato e dovrà esserci un grande futuro". "Sarò presente in Ministero il 10 dicembre - ha detto Acquaroli - perché il piano industriale venga ritirato. La partita non sarà semplice ed è per questo fondamentale rimanere uniti, coesi e compatti. Faremo il massimo e lo farà anche il Governo". I sindacati hanno chiesto un incontro in Regione prima del 10 dicembre: "Stabilimenti, sedi impiegatizie, unità di progettazione e sviluppo, sono tessere di un unico puzzle, se una viene meno, a cascata cadono gli altri. È fondamentale che tutto il perimetro Beko stia su nel suo insieme – hanno detto -. Abbiamo necessità di sapere il contenuto della Golden power e quindi le prescrizioni su occupazione e stabilimenti".

Sara Ferreri