Ancona, cade in una buca e si rompe il piede. Chiede risarcimento al Comune

L’odissea di un’impiegata 50enne caduta sul marciapiede del Rettorato: "Ho chiesto 19mila euro. Mi vogliono liquidare con molto meno"

Buche e strade rovinate ad Ancona

Buche e strade rovinate ad Ancona

Ancona, 21 aprile 2022 - Due mesi di gesso, in piena estate, per un piede rotto a causa di una buca sul marciapiede. E’ successo ad una impiegata di 52 anni, Simona, anconetana, che a distanza di un anno dall’incidente attende ancora un risarcimento danni dal Comune quantificato in 19mila euro. "Era il 20 luglio dello scorso anno – racconta Simona al Carlino – uscivo dal lavoro e dopo aver percorso a piedi una traversa di via Palestro (via Villafranca, ndr) ho girato alla mia destra, per il Rettorato. Il marciapiede era rotto e sono finita con il piede sinistro in quella buca. Mi sono rotta il quinto metatarso. In quel tratto era saltato un pezzo di lastrone e c’erano almeno 5 centimetri di dislivello, il mio piede è finito lì. Avevo un sandalino, era estate e quando ho denunciato al Comune l’accaduto mi è stato detto che dovevo guardare per terra non per aria. Oggi porto ancora i segni di quell’infortunio, non ho più l’equilibrio di prima e nemmeno la stessa resistenza al piede".

Simona si è rivolta all’avvocato Bernardo Becci per un risarcimento bonario da parte del Comune ma dall’amministrazione è arrivata la proposta di liquidare tutto in 2mila euro. "Una cifra ridicola – commenta la 52enne – solo di terapie e riabilitazioni ho speso molti soldi. Un marciapiede deve essere in buono stato e sicuro per i pedoni invece ancora oggi quel buco è lì. Non sono intenzionata ad accettare un risarcimento così basso per quello che ho passato quindi credo che andrò in causa".

La fessura dove la donna è finita è stata misurata da lei stessa. "E’ lunga 8 centimetri, larga 5 e profonda altri 5 – osserva l’impiegata – vorrei far valere solo i miei diritti per questo andrò avanti con la causa. A nessuno deve più accadere quello che è successo a me e tutti devono denunciare certe ingiustizie".