Calunnie e danni in cella, altri guai per il detenuto

Un detenuto di Palermo accusato di calunnia e danneggiamenti in carcere, si difende sradicando termosifoni e aggredendo poliziotti. Processo in arrivo.

Calunnie e danni in cella, altri guai per il detenuto

Un detenuto di Palermo accusato di calunnia e danneggiamenti in carcere, si difende sradicando termosifoni e aggredendo poliziotti. Processo in arrivo.

Prima accusa due poliziotti di averlo picchiato e minacciato poi sradica il termosifone della cella dove era recluso creando danni alla tubatura. In due occasioni il detenuto se la sarebbe presa con il calorifero, a distanza di un mese l’uno dall’altro. L’uomo, 56 anni, di Palermo, andrà a processo per doppia calunnia, danneggiamenti aggravati, percosse e oltraggio a pubblico ufficiale. Il dibattimento si aprirà per lui il 31 ottobre davanti al giudice Roberto Evangelisti. L’imputato, difeso dall’avvocato Antonio Gagliardi, era nel carcere di Montacuto quando, stando alle accuse, si sarebbe inventato in ben due occasioni sia un pestaggio da parte di alcuni poliziotti della penitenziaria che delle minacce di essere picchiato. Nella prima aveva fatto la denuncia ad un medico durante una visita. Il dottore lo aveva trovato con delle escoriazioni in volto e lui si era giustificato così: "Due agenti mi hanno picchiato". Era marzo 2021 quando era finito in infermeria accusando la polizia di percosse, un fatto di cui non era stato trovato riscontro. La seconda calunnia l’avrebbe commessa scrivendo un manoscritto indirizzato alla Procura di Ancona per segnalare che un agente della penitenziaria lo avrebbe minacciato di prenderlo a pugni in cella il 15 marzo del 2021. Alla minaccia aveva allungato anche un braccio dentro la feritoia della porta della cella nel tentativo di dargli un pugno. Sempre a marzo 2021 il palermitano avrebbe sradicato dal muro della camera di pernottamento, nella sezione protetti, il termosifone provocando la rottura delle tubazioni. Avrebbe danneggiato anche la serratura della porta del cortile passaggio, un materasso, un cuscino e le lenzuola, tutti beni di appartenenza dell’amministrazione penitenziaria. Un mese dopo avrebbe di nuoto sradicato un altro termosifone. Sempre ad aprile avrebbe colpito al volto un poliziotti, con una mela e lo avrebbe offeso mandandolo a quel paese.

ma. ver.