Il Comune ha chiuso l’esercizio 2023 con un avanzo di amministrazione di sei milioni e centomila euro, a fronte dei cinque e 300mila del 2021 e dei cinque milioni e 100mila del 2022. La parte disponibile dell’avanzo, quella spendibile dall’amministrazione comunale, non vincolata né accantonata, è lievitata dagli 832mila euro del 2021 ai 947mila del 2022 toccando quota un milione e 300mila nell’esercizio appena concluso. "Un crescendo Rossiniano che ci non piace – dicono dalla minoranza consiliare di NuovaMente Camerano -. Incomprensibili le scelte operate dall’amministrazione comunale. Basti pensare all’aumento dell’Imu, deliberato lo scorso anno e confermato anche per il 2024. L’aliquota è stata portata al massimo previsto dalla legge (1,06) e introdotta l’imposta di soggiorno (a stagione turistica in corso) proprio per salvaguardare la solidità del bilancio, avevano sottolineato gli amministratori, ma quello di Camerano è un bilancio comunale che si salvaguarda da solo, viste le difficoltà di spesa della Giunta Mercante. Occorre diminuire la tassazione comunale".
Cronaca"Camerano, un bilancio che non ci soddisfa"