
L’incontro in Comune
Un passo significativo per il ‘Piano dell’abitare’. È arrivato infatti il via libera agli accordi territoriali per le locazioni a canone concordato e così Jesi punta a essere città apripista in provincia di Ancona, al fine di creare condizioni favorevoli per invogliare i piccoli proprietari a mettere l’immobile sul mercato degli affitti. L’intesa, che sarà presto formalizzata, è stata raggiunta nei giorni scorsi in municipio, in occasione di un incontro tra il vicesindaco e assessore ai Servizi sociali Samuele Animali e le principali sigle sindacali del settore, Sunia, Uniat, Sicet, Confedilizia, Asppi Vallesina e Uppi.
"L’affitto a canone concordato, noto anche come affitto a canone calmierato, è una forma di locazione basata su accordi locali tra associazioni di proprietari e inquilini, regolata dalla legge – il contenuto di una nota –. Questo tipo di contratto stabilisce un canone di locazione inferiore ai prezzi di mercato, definito attraverso criteri prestabiliti, al fine di favorire l’accessibilità abitativa e incentivare l’affitto di immobili. Il canone concordato offre numerosi vantaggi sia per i proprietari che per gli inquilini, come agevolazioni fiscali per i proprietari e canoni di locazione più bassi per gli inquilini. Queste agevolazioni rendono l’affitto a canone concordato una soluzione interessante, favorendo l’accessibilità abitativa".
Dunque il rinnovo dell’accordo è un elemento importante per il Piano dell’abitare, attraverso il quale l’amministrazione vuole fare la propria parte per riattivare il mercato delle locazioni abitative. Non a caso, in questo momento, la carenza di alloggi disponibili per gli affitti, specie per chi ha un lavoro precario, costituisce uno dei principali problemi di famiglie e cittadini jesini. Altre misure recenti che riguardano le politiche locali per la casa sono il rinnovo del Regolamento degli alloggi di emergenza, l’apertura di uno sportello dedicato all’edilizia sociale che è solo uno degli elementi di una rinnovata collaborazione con l’Erap, il rinnovo delle graduatorie per l’edilizia popolare residenziale, l’avvio o la ripartenza di alcuni cantieri dove sono previsti interventi di edilizia sociale (San Martino, Cascamificio, via Tessitori, Carcerette, per un totale di oltre 70 alloggi), che vanno ad aggiungersi al lavoro per assicurare la ripartenza di altri piani di recupero pubblici e privati.
"Nonostante il progressivo venir meno di leve efficaci (contrazione dei bilanci pubblici, azzeramento del fondo statale per i contributi agli affitti) molto di più si può e si deve ancora fare – dicono dal Comune –. Jesi è una delle poche città ‘medie’ dell’entroterra dove la natalità e la popolazione sono in crescita al netto di quello che sarà l’effetto Amazon, ed è evidente che occorre gestire la tensione che questo provoca e sta provocando sul mercato immobiliare delle locazioni abitative".