MARINA VERDENELLI
Cronaca

Cantiere al cimitero, tre anni di nulla: "Neanche i fiori ai nostri defunti"

Proteste a Tavernelle: zone recintate ma nessuno ci lavora da parecchio. "Certe tombe sono inaccessibili"

Proteste a Tavernelle: zone recintate ma nessuno ci lavora da parecchio. "Certe tombe sono inaccessibili"

Proteste a Tavernelle: zone recintate ma nessuno ci lavora da parecchio. "Certe tombe sono inaccessibili"

Una rete arancione, di quelle tipiche dei cantieri con i lavori in corso anche se di ditte edili all’opera non c’è nemmeno l’ombra, che delimita l’accesso da entrambi i lati possibili. Nessuno può andare, nemmeno per una preghiera o un saluto al proprio caro estinto. Siamo al cimitero di Tavernelle, l’area che si trova nell’ingresso a nord, quello accessibile uscendo dall’asse nord-sud. Da circa tre anni viene impedito, ai cittadini che hanno un parente o un amico tumulato in uno dei loculi a destra del cancelletto, di accedere perché la zona è in ristrutturazione anche a causa dell’ultimo terremoto che ha colpito Ancona a novembre del 2022. L’incuria sta generando anche furti di lampadine dalle tombe.

"E’ dal 2021 che in quella zona ci vietano il passaggio – tuona Calogero Corradini – io ho lì i miei nonni e non posso portare nemmeno un fiore. Mia madre, anziana, è venuta più volte cercando di poter trovare un varco per salutare i suoi cari ma non è una persona agile e non riesce a farsi lago attraverso quella rete. Ormai ci ha rinunciato. La cosa che sorprende è che quell’area continua ad essere chiusa anche se non c’è nessuno che ci lavora, è tutto abbandonato, è scandaloso. Se devono fare degli interventi va bene, li facciano, ma tre anni senza poter portare un fiore mi sembrano troppi per un cantiere che non decolla". Corradini è stato ieri al cimitero di Tavernelle, andava a trovare il padre morto nel 2021 e tornando all’automobile è passato a vedere la situazione nei loculi dove riposano i suoi nonni. "E’ tutto fermo a come era prima che morisse mio padre – incalza il cittadino – quindi sono almeno tre anni che ci impediscono di accedere. Quanto ancora dobbiamo attendere? Si pagano anche dei soldi per occupare quei loculi dove vengono compiuti anche dei furti perché la zona è abbandonata a se stessa". Corradini segnala che sono stati fatti dei furti di lampade, quelle che alimentano la luce sulle lapidi. "C’è qualcuno che toglie le lampadine interne,diverse tombe ne sono rimaste senza". Sua era stata anche la segnalazione che dal soffitto c’erano delle infiltrazioni di acqua che finivano nella parte sottostante, ammalorando lo stato dei luoghi e facendo cadere intonaco a terra. "Ci hanno messo solo una rete – continua Corradini – ed è rimasto tutto immutato alla mia segnalazione che risale anche quella a tre anni fa. Alla rete qualcuno ha creato dei tagli per passare probabilmente, forse si era stancato di vedere tutto chiuso. Spero che si risolva al più presto questo disservizio in un luogo di rispetto soprattutto per chi non c’è più e non può difendersi. Voglio poter portare i fiori ai miei nonni".