C’è lo ‘Science Day’ con Vincenzo Schettini

Appuntamento da non perdere alla Liberi Reggiomonte International School, nata per volontà di Iginio Straffi: "Qualità di insegnamento"

C’è lo ‘Science Day’ con Vincenzo Schettini

C’è lo ‘Science Day’ con Vincenzo Schettini

C’è una scuola dove si studia e si impara, ma anche dove si gioca e ci si diverte. Una scuola che non si limita a trasferire nozioni, ma che contribuisce a sviluppare la propria stessa identità. Un luogo dove trasmettere conoscenze, ma anche la capacità di farle proprie con senso critico, autonomia, creatività. Questo attraverso elementi come multidisciplinarietà, bilinguismo, familiarità con l’arte, la scienza e la tecnologia. E’ la Liberi Reggiomonte International School, nata nel 2017 all’interno della Rainbow di Loreto per volontà di Iginio Straffi, l’imprenditore capace di conquistare il mondo con il suo genio creativo, partendo da cinque fatine, le Winx. Domani (ore 9.30; info e prenotazioni su www.liberireggiomonte.com) in questa scuola molto speciale sarà lo ‘Science Day’, che avrà come ospite Vincenzo Schettini. Docente di fisica, Schettini è diventato celebre sui social grazie ai video in cui spiega la sua ‘ostica’ materia. Il titolo? ‘La fisica che ci piace’. Anche lui darà il suo contributo a un progetto che, dice Straffi, "fa crescere la qualità dell’insegnamento nella nostra regione. Qui bambini anche molto piccoli parlano già italiano e inglese, e imparano presto a scrivere e contare, giocando e sviluppando la propria creatività. L’obiettivo è rendere l’apprendimento meno scolastico e ripetitivo, stimolando di più i ragazzi, in modo che abbiano maggior piacere di imparare e sperimentare. Vogliamo che comprendano le cose, non che le imparino a memoria. Schettini divulga una materia non facile con un metodo vicino al nostro". Una piccola grande rivoluzione. E tale potrebbe essere definita anche l’avventura imprenditoriale di Straffi. "Siamo riusciti a creare la casa di produzione più importante d’Europa partendo dalle Marche...". Forse per questo nella scuola voluta da Straffi conta molto la manualità, compagna della tecnologia più avanzata. ‘Spendiamo tantissimo in materiali di consumo: colori, plastilina. Qui si costruiscono cose, ingranaggi. E si sviluppa la manualità’. Ma anche nell’animazione ‘tutto parte sempre da una storia pensata e scritta da un creativo, da un primo disegno, che poi la tecnologia ‘rifinisce".

Non stupiscono le ‘affinità elettive’ con Schettini, per il quale ‘anche lo studio della fisica può partire dall’istinto, dall’emozione, dal gioco. Per questo si può cominciare a insegnarla anche ai bambini. Farlo solo alle superiori è deleterio. Il bambino è portato al gioco, ma anche alla domanda. Nella scuola tradizionale il programma è più importante delle cose che si vogliono trasmettere. E’ un mondo burocratico, fatto di carte, che non permette di conoscere veramente l’allievo. Invece io considero l’allievo una persona come me, e cerco di colpirne l’immaginazione, di emozionarlo, con il mio racconto, con un esperimento che magari non riesce, perché io porto anche la mia voglia di sbagliare. Non importa sapere in che anno esatto è nato Galilei, ma capire davvero cosa ha fatto, cosa farebbe oggi se tornasse in vita’.

Ma chi è davvero il professor Schettini. Un divulgatore alla Piero Angela? "Sono cresciuto con lui, è una figura che mi ha sempre colpito. Ma Angela era la tv. Io sono nato in modo diverso, indipendente. Merito della Rete, che ti dà libertà assoluta di raccontare le cose, di arrivare a tutti. Io grazie alla Rete ho personalizzato il mio ruolo di professore. Sono un docente che può fare lezione in un teatro, in una piazza. Uno che cerca di farsi venire nuove idee, non di ripetere un programma scolastico sempre uguale. I docenti tradizionali annoiano gli studenti perché loro sono i primi ad annoiarsi".

Inutile dire che qualche collega ‘tradizionale’ non prova simpatia per Schettini. "Premesso che per uno che mi critica ce ne sono molti che mi apprezzano, credo che molti non conoscono il mio lavoro. Su Youtube ci sono centinaia di mie lezioni di fisica con le teorie e i problemi ‘classici’. Ma con un breve video su Tik Tok magari avvicino alla scienza qualcuno che non avrebbe mai pensato di farlo". Raimondo Montesi