REDAZIONE ANCONA

"Con il sì al referendum si migliorano le condizioni di vita delle persone"

A pochi giorni dal voto, il segretario generale Cgil Marche, Giuseppe Santarelli, fa il punto sui referendum che vedono la...

Giuseppe Santarelli

Giuseppe Santarelli

A pochi giorni dal voto, il segretario generale Cgil Marche, Giuseppe Santarelli, fa il punto sui referendum che vedono la Cgil tra i promotori principali. Si tratta di 5 referendum abrogativi: anche i marchigiani dovranno esprimersi su 4 quesiti in tema di lavoro e cioè Job act, tutele nelle piccole imprese, contratti a termine e sicurezza sul lavoro, e uno relativo alla cittadinanza italiana.

Segretario, come sta procedendo la campagna? Siete tra i principali promotori, come sta rispondendo la gente?

"Sono quesiti che interessano la vita di migliaia di cittadini, molto concreti, non chiediamo un voto per qualcuno ma per migliorare le condizioni di vita e di lavoro delle persone. Se il 9 giugno raggiungeremo il quorum, quelle leggi saranno modificate. La campagna sta procedendo bene, abbiamo molte risposte positive, lavoratori e cittadini hanno compreso il senso del nostro messaggio. Abbiamo effettuato centinaia di assemblee, volantinaggi e varie iniziative".

A proposito, quali sono le condizioni dei lavoratori nelle Marche?

"Siamo in una delle regioni più precarie d’Italia: in 10 anni, il part-time è cresciuto del 30%, i tempi determinati del 47%, del 100% gli stagionali e oltre 220mila sono i lavoratori che si possono definire precari".

E i giovani?

"Tra i giovani fino a 29 anni, i lavoratori a tempo determinato sono ben il 55%. Si piange perché lasciano le Marche ma nessuno si domanda il perché: la ragione va ricercata nel lavoro che si offre, che è precario e sottopagato".

Quali sono gli obiettivi di questa campagna referendaria?

"Vogliamo rafforzare i diritti dei lavoratori nel senso di un generale riequilibrio. Il lavoro è sempre più povero, anche sul fronte delle tutele. Non è una battaglia contro le imprese ma per il bene del Paese. Un lavoro stabile, giustamente retribuito e tutelato è un vantaggio per tutti. Ecco perché chiediamo ai cittadini di andare a votare e di votare sì. In ballo, è il futuro di un intero Paese".

Cosa pensa del presidente della Regione, che non si è pronunciato sul voto?

"I marchigiani hanno il diritto di sapere come i propri governanti si orienteranno in una tornata elettorale che porterà alle urne quasi un milione e 250mila cittadini".