
Condanna confermata: 4 anni e 3 mesi a Predieri
Alessandro Predieri condannato a 4 anni e 3 mesi di reclusione. La Corte di Assise di Appello di Ancona ha rigettato il ricorso presentato dai legali del senigalliese confermando la sentenza di condanna che è diventata definitiva. Nella precedente sentenza non era stato giuridicamente configurabile il reato di riduzione in schiavitù. Un vero e proprio ‘caso’ che nel 2016 era finito anche sul programma ‘Chi l’ha visto’: all’uomo venivano allora contestati i reati di istigazioni al suicidio e violenza sessuale reiterata e quello di riduzione in schiavitù. La moglie lo ha sempre difeso, parlando di accuse architettate dai suoi familiari da cui si era staccata.
Di diverso avviso la ex fidanzata del 37enne, difesa dall’avvocato Domenico Liso, che ha sempre rivolto nei suoi confronti accuse pesanti. A difendere i genitori della moglie di Predieri, che lo accusavano di aver plagiato la figlia utilizzando nei confronti di quest’ultima comportamenti inadeguati, l’avvocato Roberto Paradisi. I genitori hanno rinunciato di ricorrere in appello per parte civile. Un processo che aveva scosso l’opinione pubblica. Il 20 giugno si tornerà in aula: i legali Liso e Paradisi hanno denunciato per calunnia e diffamazione lo stesso Predieri, entrambi saranno difesi dall’avvocato Francesco Gresta. A tornare in Tribunale saranno anche i coniugi Bertolini, che hanno accusato di stalking e diffamazione il padre del condannato.
Per Predieri si apriranno presto le porte del carcere dove dovrà scontare la pena di quattro anni e tre mesi. Un finale che l’imputato ha cercato di scongiurare ricorrendo all’appello e ora a distanza di sette anni dall’apertura del processo, per lui è arrivato il triste epilogo. La moglie del 37enne lo ha sempre difeso ed ha sempre parlato di complotto. La ragazza si era dichiarata "felice e soddisfatta della vita", così si era descritta quando, incalzata dalla conduttrice del programma Federica Sciarelli, aveva raccontato la sua quotidianità. La moglie di Predieri non ha mai tentennato e ha sempre rispedito al mittente le accuse difendendo il marito, unico suo punto di riferimento.