Ancona, contagiata la barista battagliera: "Costretta a chiudere"

"Ho chiamato il mio medico, ha detto di lasciar perdere le Usca. Per fortuna conosco un farmacista che mi ha fatto il tampone sotto casa"

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Ancona, 28 dicembre 2021 - Positiva al Covid-19 ha dovuto chiudere il bar e prendersi un periodo di ferie forzate che sta passando in isolamento, a casa. Il Coronavirus ha raggiunto anche Giovanna Burattini, titolare del Bar Pinocchio, e portavoce del gruppo "Baristi e ristoratori uniti delle Marche" nato ad inizio pandemia.

Burattini è stata tra le prime a scendere in strada e a chiedere aiuti per il suo settore, costretto a chiudere diversi mesi, con i lockdown che si sono susseguiti nelle diverse ondate del virus che ancora non accenna a smettere. Sempre lei si era fatta portabandiera, a nome di tanti colleghi, della crisi del settore consegnando le chiavi delle attività alla sindaca Valeria Mancinelli. "Ebbene sì, il virus è arrivato anche da me – spiega la Burattini al Carlino – fisicamente sto bene, spero continui così. Ho dovuto chiudere la mia attività certo, ora sono preoccupata per le lungaggini e il sistema burocratico che ne conseguirà".

La barista ha scoperto di essere rimasta contagiata giovedì scorso. Era al lavoro e improvvisamente non ha più sentito l’odore e il sapore del caffè. "E’ cambiato tutto da un minuto all’altro – racconta Burattini – stavo bevendo una tazzina di caffè e mi sono detta mamma mia quanto è cattivo non sa di niente. Poi ho capito che non era il caffè, ero io, non sentivo più nemmeno gli odori. Ho chiamato subito mia sorella e le ho detto, vado a casa, devo chiudere perché credo di avere il Covid-19. A piedi sono arrivata fino a casa".

Per avere la conferma la barista doveva fare un tampone molecolare. "Ho chiamato il mio medico – continua Burattini – e mi ha detto lascia perdere le Usca, vai da privata. Per fortuna conosco un farmacista e la vigilia di Natale mi ha fatto la cortesia di venire in tempi brevi sotto casa e farmi un tampone in strada, a me e a mio figlio che ha 19 anni. Siamo positivi tutti e due ma senza febbre, stiamo bene. Per fortuna avevo due dosi di vaccino. Senza, forse ora starei con la vestaglietta bianca a Torrette".

La titolare del Bar Pinocchio ha avvisato subito i contatti stretti che aveva visto e frequentato nelle ore precedenti ai primi sintomi, ancora prima che si attivasse il tracciamento sanitario. "Purtroppo non ho nessuno che può sostituirmi al lavoro – dice Burattini – il bar deve rimanere chiuso. I dipendenti, dopo la pandemia, ho dovuto metterli in cassa integrazione. La situazione economica, rispetto alla prima ondata, non è cambiata, anzi, almeno prima arriva qualche incentivo, pochi spicci, adesso nemmeno quello. Il settore non si è ripreso". Fuori dal bar da giovedì c’è il cartello chiuso per ferie.

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