REDAZIONE ANCONA

Crisi in Comune, il "sì" dei latiniani non convince

Il sindaco Pirani resta scettico in vista del Consiglio convocato per lunedì. Intanto è arrivata la "pagella" del Mef con molti lati da chiarire

Il Consiglio comunale di Osimo

Il Consiglio comunale di Osimo

Il Consiglio comunale, alla presenza del sindaco dimissionario Francesco Pirani, è stato convocato per lunedì alle 15.30. E’ un civico consesso per approvare alcuni punti fondamentali per permettere a Osimo di andare avanti, nonostante tutto, dando l’ok a variazione di bilancio con i soldi per il Natale, la manutenzione straordinaria del tiramisù e tanto altro, e anche alle linee programmatiche.

Sì perché i latiniani hanno detto che ci stanno a dare il loro voto positivo. Dopo la replica dura del primo cittadino però, che ha richiamato alla serietà, gli stessi preferiscono il silenzio.

"Ognuno si prenderà le proprie responsabilità – ribadisce Pirani -. La mia amministrazione ha avuto la mancanza dei 4 consiglieri di maggioranza dalla prima seduta in consiglio, segno evidente di un altro progetto da parte loro che non corrisponde al mio né tanto meno a quello che abbiamo tutti detto in campagna elettorale".

Di certo quel voto, almeno a oggi, non sembra sancire la pace e il ritrovato accordo in vista del 3 dicembre, termine ultimo entro cui Pirani potrà ritirare le dimissioni. E non sarebbe strano che ci ripensi. E’ una decisione, quella del commissariamento, che pare stiano cercando di evitare. Il commissario prefettizio in arrivo, a detta di alcuni, farebbe tremare ogni parte politica al governo negli ultimi vent’anni perché potrebbe mettere le mani nei cassetti del municipio durante la sua permanenza fino al voto anticipato.

A tal proposito Osimo è fresca di arrivo della pagella del Mef (inviata sia al Comune che alla Corte dei Conti, come riferito l’altro ieri dal sindaco) che dopo un’ispezione avrebbe bacchettato la città su diversi punti che riguardano soprattutto le società partecipate, ad esempio la mancata pubblicazione dei piani di razionalizzazione, il non rispetto degli equilibri di genere in una in particolare, l’incongruità del prezzo di un servizio di global service in riferimento a un’altra, la mancata giustificazione dell’aumento dei componenti del cda in una ancora e il non motivato mantenimento di una società senza dipendenti.

Ci potrebbero essere anche altri punti oscuri tanto da far battere il cuore a tutti coloro che giocano la partita del potere in politica oggi a Osimo e che oggi restano in silenzio.

Ieri intanto il Pd locale era in vista a Roma alla Camera dei deputati e al Senato: "Gli onorevoli Manzi, Curti e Fede ci hanno spiegato l’iter di approvazione della finanziaria ed il loro impegno per gli alluvionati della nostra zona – dice il consigliere democrat Simone Pugnaloni –. Che il loro, assieme a quello annunciato dai parlamentari di centrodestra, possa trovare sintesi a beneficio delle comunità di Osimo, Ancona, Camerano, Numana, Falconara e Loreto".

Silvia Santini