REDAZIONE ANCONA

Crollo delle nascite: meno 71 bimbi. Ma il Bonus bebè è tra luci e ombre

Nel 2023 i nuovi residenti furono 601, l’anno scorso appena 530. Alle famiglie 250 euro, però i conti non tornano

L’assessore Orlanda Latini con il collega Marco Battino in consiglio comunale

L’assessore Orlanda Latini con il collega Marco Battino in consiglio comunale

Con le economie del contributo per il pagamento delle utenze per le famiglie in difficoltà la giunta coprirà il Bonus Bebè per i nati del 2024. Una misura retroattiva e una tantum che non sembra in linea con l’obiettivo dell’amministrazione, ossia incentivare la natalità nel territorio comunale che l’anno scorso è letteralmente crollata. Stando ai dati forniti dall’ufficio anagrafe di Ancona, nel 2023 i nuovi nati e residenti nel Comune dorico erano stati 601, mentre l’anno successivo sono calati di ben 71 unità: 530 nel corso dell’anno e 293 nei primi sei mesi. E proprio alle famiglie di quei bambini nati dal 1° gennaio fino al mese di giugno, più o meno, è indirizzato il bonus da 250 euro – ripetiamo, una tantum – senza che l’amministrazione abbia previsto una soglia ISEE per favorire i redditi più bassi.

Nel testo della delibera pubblicato dalla giunta, infatti, si legge chiaramente come la procedura di concessione del bonus seguirà il criterio anagrafico, partendo dal primo nato del 2024 a salire fino al neonato numero 288. A questa cifra siamo risaliti ricordandoci che in un comunicato stampa diffuso prima di Natale, Palazzo del Popolo aveva annunciato la misura forte di una copertura economica pari a 72mila euro. Per soddisfare tutti i bambini nati e residenti nel capoluogo dal 1° gennaio al 31 dicembre 2024 la giunta, nello specifico l’assessore alla famiglia e alle pari opportunità Orlanda Latini, avrebbe dovuto finanziare il provvedimento con oltre 132mila euro, mentre con 72mila euro a disposizione si possono soddisfare i primi 288 nati dell’anno (nei primi sei mesi le nascite di bambini le cui famiglie sono residenti ad Ancona sono state 293).

Stupisce come la giunta comunale non abbia deciso di fissare alcun limite o tetto ISEE. Succederà, dunque, anzi sta già succedendo, che il bambino di una coppia con redditi ISEE sopra i 100mila euro annui percepirà i 250 euro del bonus perché il bambino è nato tra gennaio e giugno, mentre quello di un disoccupato, cassintegrato o con un lavoro precario venuto al mondo a ottobre resterà senza. In quel comunicato non era dettagliato dove l’amministrazione avrebbe reperito i fondi, cosa adesso più chiara, cioè prendendo i soldi avanzati dal provvedimento del contributo agli affitti, forgiato con 300mila euro per il 2024 (nel bilancio 2025 il fondo, non ancora assegnato in sede previsionale, ma con la promessa di essere inserito durante una delle variazioni, dovrebbe essere tagliato del 50%). Resta da capire come mai quella misura di sostegno alle famiglie in difficoltà non sia riuscito ad andare a esaurimento, al punto da generare economie buone per essere trasferite al capitolo ‘Bonus bebè’. Sempre leggendo tra le righe sembra che in corso d’opera ci siano stati diversi ricorsi e che la graduatoria sia ancora in itinere e in approvazione.

p.cu.