Ultima giornata per il Festival di poesia totale ‘La punta della lingua’ di Ancona, che comincia già alle ore 17 nella Sala box della Mole. La rivoluzione tecnologica arriva nella poesia. Lo fa con il ‘MaTerre VR Experience’, la poesia virtuale a 360 gradi prodotta da Rete cinema Basilicata con la direzione artistica di Antonello Faretta, Paolo Heritier e Lello Voce. Un film collettivo in cinque episodi, unico nel panorama internazionale, che fonde immagini in movimento e poesia in realtà virtuale a 360 gradi. Gli episodi nascono dall’incontro tra cinque registi e cinque poeti: Gianluca Abbate e Eduard Escoffet (Spagna), Domenico Brancale e Blerina Goce(Albania), Vito Foderà e Yolanda Castaño (Spagna), Giuseppe Schillaci e Aurélia Lassaque (Francia), Elena Zervopoulou (FranciaGrecia) e Nilson Muniz (BrasilePortogallo).
Il progetto prova a ripensare radicalmente l’immaginario della terra dei Sassi mediante un connubio tra innovazione e tradizione, oralità e tecnologia. Alle ore 22 (ingresso 10 euro) nella corte sarà protagonista sarà Fabio Celenza, direttamente da ‘Propaganda live’ su La7, che proporrà i suoi celebri doppiaggi. Musicista e doppiatore, Celenza ha un canale YouTube con quasi 90mila iscritti e milioni di visualizzazioni e una pagina Facebook da oltre 150mila like. Merito dei suoi surreali e divertentissimi doppiaggi che non risparmiano nessuno, da Jagger al Dalai Lama, dalla Meloni alle sedute del Parlamento Inglese. I suoi doppiaggi si elevano dalla semplice comicità televisiva attingendo alla sfera dell’assurdo e del puro nonsense. Alle 21 ci sarà la presentazione del libro di Luigi Socci "Regie senza films", il nuovo scritto del direttore artistico del festival, antiaccademico, imbevuto di cultura pop e tradizione allo stesso tempo, che vive del linguaggio dell’ironia come di quello tragico, e dei continui ribaltamenti dell’uno nell’altro.
Altri due eventi completeranno la giornata: ‘Le Marche della poesia’ (ore 18), con letture di Michele Ortore, Alessandro Moscè, Davide Tartaglia, Giorgia Romagnoli, Jonata Sabbioni e Marina Baldoni, e, alle 19, l’incontro con Dario Bertini e Massino Raffaeli sull’opera di Ferruccio Benzoni, figura tanto marginale quanto rilevante della poesia italiana del secondo ‘900.