SARA FERRERI
Cronaca

"Edison, no a modifiche del progetto"

Mobilitazione contro la proroga di 70 giorni concessa all’azienda: si cerca di capire le motivazioni della Provincia

Una delle proteste contro l’impianto Edison

Una delle proteste contro l’impianto Edison

"No a modifiche dell’impianto Edison per il trattamento rifiuti alla Zipa, siamo pronto a mobilitarci di nuovo". Così l’assemblea permanente stop Edison dopo la proroga di 70 giorni concessa dalla Provincia alla multinazionale per le controdeduzioni al preavviso di rigetto. Ma intanto è un fioccare di richieste di accesso agli atti per capire il perché di questa proroga "anomala" da parte della Provincia, proroga che ha dichiarato eccessiva anche il Comune di Jesi, oltre al comitato tutela salute della Vallesina.

"Vista l’ampiezza dell’istruttoria già realizzata e le molteplici opportunità già date a Edison di integrare e modificare il progetto, la proroga concessa a Edison per le memorie difensive non ha alcuna giustificazione – rimarcano dall’assemblea permanente stop Edison -. In ogni caso quello che non può e non deve accadere è che la Edison, come già ampiamente preannunciato negli organi di stampa, utilizzi la proroga concessa per apportare ulteriori modifiche al progetto, che, come previsto chiaramente dalla normativa di riferimento, deve pervenire alla Conferenza dei Servizi già completo nei suoi assi fondamentali. Consentire modifiche nella fase conclusiva del procedimento significherebbe aggirare le garanzie di partecipazione e di controllo democratico da parte dei cittadini su ciò che viene progettato a discapito della loro salute e della qualità della loro vita. Resta, comunque, il fatto – concludono – che non sarà certo quello che potrà scrivere Edison in questi 60 giorni a modificare l’impatto reale dell’impianto, già ampiamente dimostrato, sulla salute, sull’ambiente e sul futuro dei nostri territori. Per questo restiamo convinti che, al di là della proroga e dei profili formali, il preavviso di rigetto già recapitato a Edison, intervenuto a conclusione di una lunga istruttoria, costituisca un punto di non ritorno a cui seguirà necessariamente la determinazione che sancirà formalmente il no alla realizzazione dell’impianto, un no già scritto nella storia della nostra città".

"Rimaniamo in attesa – rimarcano da Per Jesi - di leggere le motivazioni che hanno portato a questa ulteriore concessione a Edison Next. Nel frattempo evidenziamo come l’amministrazione comunale jesina, che è parte integrante della maggioranza in Provincia con la presenza di un suo consigliere, faccia per l’ennesima volta la figura di Ponzio Pilato scaricando qualsiasi responsabilità sulla Provincia. Questo denota l’assoluta mancanza di assunzione delle proprie responsabilità da parte dell’amministrazione, nonostante quanto successo nel 2023 quando la fase preliminare dell’iter autorizzativo si è svolta in assenza di motivi ostativi al proseguo del procedimento e nel più totale silenzio da parte del Comune di Jesi".