GIOVANNI ANGELUCCI
Cronaca

Flash mob anti Edison: "Scenario apocalittico"

In piazza Federico II i figuranti con le maschere antigas simulano gli effetti amplificati dell’impianto. Sabato il corteo in città

In piazza Federico II i figuranti con le maschere antigas simulano gli effetti amplificati dell’impianto. Sabato il corteo in città

In piazza Federico II i figuranti con le maschere antigas simulano gli effetti amplificati dell’impianto. Sabato il corteo in città

Un improvviso e breve assembramento di persone in un luogo pubblico per svolgere una azione coordinata solitamente un evento di breve durata: in sostanza un modo per creare un esperienza improvvisata coinvolgente e memorabile in un contesto pubblico con l’obbiettivo di suscitare reazioni e suscitare l’interesse del pubblico.

E’ la definizione di flash mob (il primo a New York nel 2002, prima volta in Italia nel 2003) una manifestazione che può avere a seconda dei casi scopi sociali, politici o umoristici. Di sicuro non aveva niente di umoristico, tutt’altro, il flash mob di ieri pomeriggio, il primo in assoluto a Jesi, in Piazza Federico II organizzato dall’Assemblea permanente Stop Edison intitolato ‘2035 il futuro che non vogliamo’.

Una delle numerose iniziative di cittadini di ogni sesso ed età uniti nella protesta contro la paventata realizzazione dell’impianto di rifiuti, speciali e non, avanzata da Edison, un impianto in fase avanzata di studi da costruire in un futuro non troppo lontano nelle immediate vicinanze del centro città in zona industriale Zipa.

Un pugno nello stomaco, non a torto così definita da uno degli organizzatori la simulazione post apocalittica del centro della piazza intitolata all’imperatore Federico trasformata in un futuristico ospedale da campo destinato ad accogliere tutte le persone – un centinaio i ‘figuranti’ uomini e donne un sacco nero come giaciglio – costrette a impari lotta contro i devastanti effetti di scelte sciagurate.

"Un momento di riflessione, una presa di coscienza che deve coinvolgere e far meditare ogni persona di buon senso - spiega l’autore – rappresentando l’impossibilità di intervenire da parte dei medici inermi di fronte al dilagare delle malattie, lo strazio delle fosse comuni, abbiamo purtroppo anticipato quello che sarà il quadro in un futuro molto più vicino e disastroso di quanto sia lecito pensare".

Le manifestazioni anti Edison proseguono sabato pomeriggio con il corteo che da Porta Valle salirà in Piazza della Repubblica, lunedì prossimo il dibattito con l’istruttoria pubblica.

Gianni Angelucci