MARINA VERDENELLI
Cronaca

Falso dentista, danni ai pazienti e la fuga con i soldi. “Sono rovinata”

Ancona, non aveva l’abilitazione: in tribunale ha testimoniato una delle clienti raggirate: "Non lo conoscevo ma era vicino a casa in via Martiri della Resistenza"

Beffati dal falso dentista, truffa e danno alla bocca (foto di repertorio)

Beffati dal falso dentista, truffa e danno alla bocca (foto di repertorio)

Ancona, 20 giugno 2024 – Ha problemi di dentatura e si rivolge al dentista che aveva vicino casa. Non poteva immaginare che non avesse l’abilitazione ad esercitare. Questo lo ha scoperto mesi dopo quando sulla porta dell’ambulatorio ha trovato un cartello che indicava lavori in corso e lo pseudo specialista ha smesso di rispondergli al telefono. Alla paziente, una 45enne, sono rimasti i danni alla bocca per un lavoro iniziato, fatto di tre devitalizzazioni che non avrebbe dovuto fare e quattro ponti, e mai finito oltre al pagamento di quasi 9mila euro per aver attinto ad un finanziamento con cui aveva saldato tutto in anticipo e che comprendeva anche delle cure per il marito che non ha mai iniziato.

La coppia non sarebbe l’unica beffata dal sedicente dentista, un anconetano di 56 anni poi sparito dalla circolazione, che aveva avviato la sua attività in via Martiri della Resistenza. Dopo aver tentato invano di porre fine al suo calvario la paziente e il marito hanno sporto denuncia perché oltre ad aver realizzato che il 56enne era sparito con i loro soldi non aveva fatto nemmeno un buon lavoro. La donna aveva continui sanguinamenti e dolori da non dormire la notte e da compromettergli per sempre la masticazione con un indebolimento permanente. Con l’accusa di esercizio abusivo della professione, lesioni personali e truffa, il falso dentista è finito a processo davanti alla giudice Maria Elena Cola.

Ieri in tribunale sono stati sentiti moglie e marito, rimasti beffati, che si sono costituiti parte civile con l’avvocato Maurizio Miranda e chiedono un risarcimento di danni patrimoniali e biologici di 32mila euro. "Non conoscevo quello studio dentistico – ha testimoniato la donna, di origine boliviana – ma lo avevo davanti casa e così ho provato. Dovevo fare delle cure e potevo pagare tutto con un finanziamento. Visto che ero lì con mio marito hanno chiesto anche a lui se voleva fare delle cure". La coppia ha fatto due finanziamenti, uno a gennaio del 2019 e il secondo a maggio 2019. "Sono arrivata fino alla limazione dei denti e alla presa delle impronte – ha proseguito la testimone – tutti lo chiamavano dottore e pensavo fosse un dentista vero. Ma avevo continui sanguinamenti e piangevo dal dolore. Ad un certo punto ha chiuso l’ambulatorio perché doveva fare dei lavori, allora mi ha fatto vedere da un altro dentista ma questo voleva da me dei soldi per proseguire. lo avevo già pagato. Sono dovuta ricorrere ad un terzo dentista che mi ha detto che avevo una situazione grave in bocca. Non ho più potuto sistemare i miei denti".

La paziente non ha potuto fare altri finanziamenti perché ne aveva già uno in corso, da 360 euro al mese, che ha smesso di pagare a gennaio del 2020, dopo un mese che l’ambulatorio dentistico ha chiuso (era dicembre del 2019). Nella testimonianza del marito, 63 anni, anconetano, l’uomo ha spiegato che a lui non era stato iniziato nessun lavoro. "Avevo timore – ha detto in aula – dopo che ho visto quello che avevano fatto alla bocca di mia moglie. Ha lasciato scoperta mezza Ancona". Prossima udienza il 20 novembre. L’imputato è difeso dall’avvocato Maurizio Barbieri. La coppia beffata sta cercando di riavere indietro soldi pagati tramite la finanziaria ma ancora non c’è riuscita.