SILVIA SANTINI
Cronaca

Fedrigoni, i sindacati non mollano e chiedono un nuovo tavolo di crisi

"Nonostante il contesto incerto manca una strategia. . La macchina F3 non era. da smantellare". .

"Nonostante il contesto incerto manca una strategia. . La macchina F3 non era. da smantellare". .

"Nonostante il contesto incerto manca una strategia. . La macchina F3 non era. da smantellare". .

"Nonostante il contesto di incertezza globale e le difficoltà dei mercati di riferimento, riconosciute anche dal vertice aziendale, permangono gravi criticità irrisolte nei nostri territori, che si riflettono in una mancanza di strategia industriale chiara e in una gestione sempre più orientata alla riduzione e alla frammentazione produttiva". Ad affermarlo sono le organizzazioni sindacali unite che, dopo le assemblee svolte nei giorni scorsi negli stabilimenti di Fabriano e Rocchetta e avendo ascoltato con attenzione le preoccupazioni dei lavoratori, oggi esprimono forte preoccupazione per il futuro dell’Area Marche, alla luce dell’incontro del 4 scorso con l’amministratore delegato del Gruppo Fedrigoni Marco Nespolo. "In questo scenario, riteniamo fondamentale garantire strumenti di tutela e accompagnamento occupazionale, anche attraverso l’eventuale utilizzo degli ammortizzatori sociali – continuano -. Diverse le criticità emerse, tra cui lo smantellamento della macchina F3, chiudendo definitivamente ogni possibilità di rilancio produttivo su quella linea storica, il fatto che il reparto E-Close non garantisca margini e volumi adeguati e l’annuncio che solo il 20 per cento". Per queste ragioni chiedono l’attivazione urgente di un tavolo di crisi istituzionale al Mimit alla presenza del Ministro Urso, dell’assessore regionale Aguzzi, dei sindaci dei territori coinvolti, delle rsu e delle segreterie regionali Slc-Cgil, Fistel-Cisl, Uilcom-Uil supportate dalle stesse segreterie nazionali di categoria.