Finti cinturini per smartwatch intercettati dalla finanza

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I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Ancona, coordinati dalla Procura, hanno condotto un’articolata indagine volta alla repressione di reati in materia di contraffazione marchi.

L’attività investigativa eseguita dai finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Ancona trae origine da un primo intervento eseguito ad Ancona nei confronti di un esercizio commerciale gestito da un bengalese conclusosi con il sequestro di accessori per telefonia di un noto brand statunitense, in particolare cinturini per smartwatch contraffatti in violazione di modelli registrati dalla multinazionale che ne detiene i diritti. L’analisi degli elementi raccolti consentiva di verificare che analoghi prodotti erano posti in vendita eo pubblicizzati anche on-line attraverso appositi siti web e profili social riconducibili ad aziende gestite da cittadini di origine cinesebengalese in grado di importare rilevanti quantitativi di merce direttamente dalla Cina. Sono state quindi avviate più penetranti attività d’indagine finalizzate alla ricostruzione e disarticolazione della filiera del falso che hanno consentito di individuare i canali d’ingresso in Italia dei citati prodotti illeciti. La merce giungeva in Italia a mezzo container principalmente nel porto di Napoli e per via aerea attraverso gli scali di Malpensa e Fiumicino per poi raggiungere ed essere immagazzinata in depositi di Roma, alcuni dei quali non dichiarati. All’esito delle attività di perquisizione locale nei confronti di 4 imprese importatrici sono stati sottoposti a sequestro all’interno dei depositicapannoni complessivamente oltre 64.000 accessori di telefonia contraffatti (cinturini e auricolari) che se immessi sul mercato avrebbero garantito agli organizzatori del traffico illecito di conseguire un guadagno per un valore complessivo di oltre 1 milione di euro. Denunciati a piede libero 5 soggetti di etnia cinesebengalese.