REDAZIONE ANCONA

Fosso San Sebastiano, si continua a pulire

Lavori senza sosta nell’alveo per togliere rifiuti e arbusti. Una manutenzione che era. iniziata prima dell’alluvione.

Gli operai impegnati nella pulizia del fosso San Sebastiano a Castelferretti che è esondato provocando tanti danni

Gli operai impegnati nella pulizia del fosso San Sebastiano a Castelferretti che è esondato provocando tanti danni

Sono proseguite anche ieri, specialmente sul San Sebastiano nella porzione a ridosso dell’abitato, le operazioni di pulizia dei fossi di Castelferretti. Operazioni che, come spiegato al Carlino dal vicesindaco con delega a Lavori pubblici e Protezione civile Valentina Barchiesi, erano già state avviate prima dell’alluvione del 19 settembre.

La piena di allora, tuttavia, ha richiesto ulteriore manutenzione visti detriti e criticità. Così, in questi giorni, passata la fase più acuta dell’emergenza, sono continuati gli interventi. Sin dalle prime ore di ieri, alcuni operai hanno lavorato lungo il fosso San Sebastiano che, nonostante le copiose piogge delle ultime 48 ore, non ha raggiunto i livelli di guardia.

Niente a che vedere rispetto a quelle immagini spaventose di metà settembre, quando nel giorno della calamità l’acqua ha lambito il ponte stradale, ma incredibilmente senza esondare. Esondazioni che, invece, sono state riscontrate nei corsi d’acqua sotto la Superstrada, tanto che dal municipio – dopo sopralluoghi, foto e video – la situazione è stata subito presentata al Consorzio di Bonifica. Di questo, e dei provvedimenti futuri, si è parlato nella riunione di mercoledì. E in quella sede si è appreso come, entro inizio 2025, partiranno i lavori (finanziati dalla Regione per quasi 4 milioni) per allargare le sezioni centrali di San Sebastiano e Cannettacci per raccordarli con le vasche di espansione (già realizzate, da ripristinare parzialmente dopo l’alluvione) e il canale della Liscia. Tra i cittadini, ieri, il pensiero ricorrente era legato alla necessità di investire nelle opere di prevenzione. Molti altri, invece, osservando il cielo ancora piangente, hanno mantenuto sacchi di sabbia e tavole a protezione delle proprietà. C’è persino chi ha scelto di murare l’ingresso di casa. Effetti della paura, dopo altre due giornate in apnea.

Giacomo Giampieri