Furti in auto, sgominata la banda della gomma bucata

Eseguita un'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di sette persone: in un anno avevano racimolato 40mila euro

Furto della gomma bucata, fermata la banda

Furto della gomma bucata, fermata la banda

Ancona, 24 aprile 2019 – La denuncia di uno jesino, derubato del borsello lasciato in auto, ha fatto scoprire una banda di napoletani che con il trucchetto di forare una ruota distraevano le vittime, costrette a cambiare sul posto lo pneumatico, portando via loro soldi e carte di credito. È finita con sette ordinanze di custodia cautelare in carcere, firmate dal gip Carlo Cimini su input della Procura di Ancona (il pm Rosario Lioniello), l’operazione dei carabinieri denominata “Pneus” (video) che ha visto una indagine durata un anno e portata avanti dai militari della Compagnia di Jesi guidati dal capitano Simone Vergari con il supporto dei carabinieri del comando provinciale diretti dal colonnello Cristian Carrozza.

In manette tutti napoletani tra i 23 e i 50 anni accusati di aver commesso almeno 63 colpi in varie regioni di Italia partendo dalle Marche. In un anno avevano racimolato 40mila euro.Ora si trovano nel carcere di Poggioreale in attesa degli interrogatori. A loro carico, al punto da far scattare la custodia cautelare, gravi indizi di colpevolezza e il pericolo della reiterazione dei reati (uno era già in carcere per altro provvedimento). Alla banda vengono contestati furto, danneggiamento e uso indebito di carte in concorso. Gli arresti si sono conclusi all’alba di oggi, con l’appoggio dei carabinieri di Napoli. Non ravvisata l’associazione a delinquere.

I napoletani partivano in trasferta per derubare soprattutto donne e anziani di età compresa tra i 60 e i 75 anni. Con il classico modus operandi del foramento di un pneumatico del veicolo parcheggiato nell’area di un centro commerciale, attendevano il proprietario, in precedenza selezionato, che tornava e si accorgeva del danno e, sfruttando la sua distrazione nel sostituire la ruota forata, lo derubavano della borsa o portafogli appoggiati all’interno dell’auto. Di norma agivano in due; alcune volte in tre o più persone, per distrarre eventuali altri occupanti del veicolo, 'prodigandosi', talvolta, ad aiutare la vittima nella sostituzione della ruota mentre i complici la derubavano. Oltre al danno immediatamente subìto, per alcuni si aggiungeva l'utilizzo di bancomat o carte di credito rinvenuti nei borselli rubati. I sette responsabili si alternavano per eludere le forze di polizia e complicare le indagini.Si muovevano con auto prese a noleggio.

Nelle Marche ben 9 sono stati i reati accertati della stessa matrice. Quattro a Jesi, nelle aree dei centri commerciali quali Oasi e Fornaci, andati a segno più due danneggiamenti, due tentativi a Falconara, fuori dal Simply e dal Lidl, e uno tentato a Civitanova Marche, fuori dal Civita Center. Ad incastrare la banda sono stati i filmati di telecamere poste fuori dai centri commerciali e agli sportelli bancomat dove andavano a prelevare i contanti. Molti dei derivati infatti lasciavano il pin nel portafoglio con le carte bancomat. In un caso, ad uno jesino, hanno portato via 3.400 euro. In media i furti costavano alle vittime dai 600 ai 1.500 euro. Gli episodi accaduti in altre regioni d’Italia hanno riguardato: Emilia Romagna (un furto a Bologna e uno a Parma), Toscana (4), Umbria (9), Lazio (16), Abruzzo (4), Campania (15) e Sicilia (6).