
Così il vicesindaco e assessore alla Sicurezza, Giovanni Zinni sul caso "L’area dove vivono le famiglie nomadi a Passo Varano è monitorata. Ma non può restare per sempre lì, stiamo verificando altre soluzioni".
L’area dove vivono le famiglie nomadi a Passo Varano è monitorata con la massima attenzione. Lì vige il diritto abitativo, c’è un domicilio. Il sito cresce in effetti, ma si tratta di alti e bassi legati ai periodi di attività dei giostrai. Stiamo cercando soluzioni alternative, ma se il concentramento dovesse aumentare ancora saremo costretti a mandarli via.
Il vicesindaco Giovanni Zinni ha, tra le altre, la delega all’Ordine pubblico e in quella sfera rientra anche la situazione che da anni vede lo stazionamento ormai in pianta stabile di un nucleo di famiglie di giostrai nell’area del parcheggio a due passi dal centro meccanizzato delle poste e la cittadella sportiva con stadio e palas. Un’area, quella occupata, che continua ad aumentare nella dimensione, con la presenza di decine, se non centinaia di veicoli al di là di quelli utilizzati come case viaggianti che però ormai non viaggiano più.
Il Carlino l’altro giorno ha puntato un faro su questa realtà sollevando la questione legata alla regolarità di questo insediamento che non può essere considerato abusivo. L’assessore Zinni (Fratelli d’Italia) come sempre non si nasconde e non si tira indietro e anche su questo tema ha raccolto le richieste di chiarimento avanzate dal nostro giornale: "L’ampiezza del sito non dipende da nuovi arrivi – precisa il vicesindaco – ma dal periodo di piena attività commerciale delle giostre o meno. Ci sono alcuni periodi dell’anno in cui l’area è molto più ristretta e soprattutto basse sono le presenze. Durante le feste c’è stato molto lavoro per quelle attività, ad esempio. Sulla questione dell’ordine pubblico voglio chiarire che noi monitoriamo con costanza le utenze, gli allacci e la loro regolarizzazione, così come le identità di chi è presente all’interno dell’insediamento, sotto questo profilo non esistono problemi. Chiaro, quel sito, comunque sempre più vasto, non può restare per sempre lì, il parcheggio serve per altre funzioni al completo e non possiamo lasciare che una fetta venga occupata. A questo proposito stiamo cercando altre soluzioni meno invasive, ma non è facile trovarle. Ci stiamo muovendo con calma, senza avere fretta, con l’obiettivo di ponderare bene la scelta finale. Ripeto, però, se i confini dell’insediamento continueranno ad allargarsi saremmo costretti a sgomberarlo o limitarlo".
Di fatto chi vive lì ha eletto in quel sito il suo domicilio, sicché nessuna di quelle persone va considerata senza fissa dimora, ma "trovare un domicilio in alterativa, una casa, è altrettanto difficile" ammette Zinni che poi conclude chiarendo la questione delle giostre anche in piazza d’Armi: "Abbiamo trovato un accordo con la Marina militare, quelle giostre si trovano in un’area di competenza della Marina militare".