Giovanni Padovani, l'urlo della mamma: "Basta, lasciatemi in pace"

E’ chiusa in casa a Senigallia. Il martello del delitto preso dall’ex officina del nonno?

Ancona, 26 agosto 2022 - È chiusa nella sua abitazione sulla Statale adriatica nord a Senigallia la mamma di Giovanni Padovani, il 27 senigalliese, ex modello e calciatore, arrestato per l’omicidio di Alessandra Matteuzzi a Bologna. La donna,in abito nero, si è affacciata dal balcone: "Non parlo, lasciatemi in pace".

Alessandra Matteuzzi, 56 anni, uccisa da Giovanni Padovani di 26
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Poche parole prima di rientrare e chiudere le tapparelle. Due giorni fa, nell’abitazione di famiglia della madre, dove vivono anche i nonni, aveva dormito anche Giovanni: avrebbe giustificato la sua presenza dicendo di essere rientrato in quanto non convocato per la partita di Coppa Italia. Lì si sarebbe fermato per trascorrere la notte prima di partire per Bologna e lì, dall’ex officina del nonno, avrebbe sottratto anche un martello.

Indiscrezioni che potrebbero essere confermate dall’assassino nell’interrogatorio di garanzia in programma oggi. Giovanni rientrava poco sulla Spiaggia di velluto: era tornato anche a fine luglio, e sempre da Senigallia era partito in direzione Bologna. Il motivo di una partenza così improvvisa? Il fatto che la 56enne non rispondeva alle sue continue chiamate: "Quando lei rispondeva, era tranquillo – spiega un conoscente – ma quando non rispondeva andava fuori di testa, cominciava a chiamare di continuo, in qualunque posto e con qualsiasi persona si trovasse. Non era semplicemente geloso, era ossessionato da questa donna e nessuno, nemmeno i suoi amici riuscivano a capirne il motivo".

La moda, i social, ma anche conoscenti illustri per Alessandra Matteuzzi che aveva fatto conoscere a Giovanni quel mondo in cui lui aspirava a vivere. E forse il suo allontanamento improvviso gli ha scatenato il timore di poter perdere tutto. Qualche anno fa il 26enne aveva sofferto di depressione, poi, dopo essersi curato era tornato quello di sempre. Impossibile non notarlo quando si trovava a Senigallia, correva a torso nudo sul lungomare e poi si fermava a fare quattro chiacchiere al bar sulla spiaggia a due passi da casa di sua madre.

Nessuno conosceva il suo lato violento, nessuno immaginava che il 26enne sarebbe stato capace di arrivare a tanto: "Noi lo vediamo poco – spiega un vicino di casa – è sempre stato un ragazzo educato, lo conosciamo fin da quando era piccolo. Come suo padre ha sempre avuto una passione sfrenata per il calcio".