Untore Hiv Ancona, richieste di risarcimento danni per oltre 7 milioni

Claudio Pinti sarà processato con rito abbreviato. L'ex fidanzata sulla scelta di non affrontare un processo in Corte di Assise: "Non ha avuto coraggio"

Ancona: Claudio Pinti, il presunto untore di Hiv

Ancona: Claudio Pinti, il presunto untore di Hiv

Ancona, 6 dicembre 2018 - Giudizio abbreviato per Claudio Pinti. Il presunto untore dell'Hiv sarà processato con il rito alternativo (la richiesta è stata accolta dal gup Paola Moscaroli) come chiesto oggi durante l'udienza preliminare dagli avvocati della difesa, Alessandra Tató e Andrea Tassi. Per il 17 gennaio è stata fissata la discussione.

Pinti dovrà rispondere di lesioni personali gravissime relative al contagio dell'Hiv all'ex fidanzata Romina con la quale ha avuto rapporti sessuali non protetti nascondendole che era sieropositivo e omicidio volontario per la morte della ex compagna Giovanna Gorini deceduta il 24 giugno 2017 per una patologia legata all'Hiv.

Oggi in aula Pinti è arrivato scortato dalla polizia penitenziaria. Presenti anche i parenti delle due donne contagiate e la stessa Romina che lasciando il tribunale con il suo avvocato Alessandro Scaloni ha commentato: "Non ha avuto coraggio - riferendosi alla scelta di non affrontare un processo in Corte di Assise - poteva dimostrare le sue tesi negazioniste ma non lo ha fatto".

Si sono costituite parti civili Romina, il figlio di questa, il padre e la madre, i genitori di Giovanna Gorini e la sorella e il tutore nominato per la figlia di Pinti (nata dall'unione con la Gorini). Tra provvisionale e richieste di risarcimento danni chiedono oltre 7 milioni di euro.

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