"Se è vero che è caduta una gran quantità di pioggia nella zona di Castelferretti, va considerato che è successo in ben 60 ore, e che si era assicurato che le opere idrauliche realizzate dal Consorzio di Bonifica avrebbero protetto il territorio ‘per 200 anni’". Riflessioni del capogruppo di Cittadini in Comune Lara Polita, dopo l’alluvione della scorsa settimana. "Da decenni si segnala la necessità che i fossi minori vadano manutenuti con la sede pulita, ma è sufficiente fare un sopralluogo a posteriori par capire che questa esigenza è stata disattesa, in particolare nel fosso di via Tommasi – dice –. Il risultato è che tutti i problemi già noti si sono puntualmente ripresentati, incluso l’allagamento del sottopasso all’ingresso dell’aeroporto, per il quale non è stato fatto nulla a parte un po’ di maquillage. Via dell’Artigianato è diventata un fiume, danneggiando pesantemente come in passato lo stadio Amadio". Ancora Polita: "Se il Consorzio di Bonifica dichiara che ‘le casse hanno salvato Castelferretti’ e il sindaco di Falconara fa da grancassa, costoro dovrebbero spiegarci perché, rispetto al progetto della Provincia di oltre dieci anni fa, il numero delle vasche e la capacità sono stati ridotti rispetto al Progetto preliminare modificato? Chi ha assunto quella decisione, quando e perché? A sei mesi dall’inaugurazione del completamento dei lavori sulle casse di espansione (Progetto definitivo, primo stralcio) non è stato ancora ripulito il tratto che va dalle stesse casse al fosso della Liscia altezza dell’aeroporto", segnala. Poi aggiunge: "In quest’ultimo decennio i fenomeni meteorologici si sono esasperati, non certo attutiti. Tanti, compresa la sottoscritta, si sono adoperati per aiutare gli alluvionati, con stracci, secchi e spazzoloni, senza inutili foto e proclami. Il Comune di Falconara, dopo l’avviso di allerta meteo di mercoledì 18 settembre, ha dato l’allarme alla popolazione solo nella mattinata del giorno dopo, quando l’abitato di Castelferretti era già sommerso. Qualche ora prima avrebbe sicuramente attutito i danni", sostiene Polita che, lunedì 23, si è recata al Castello "per visionare i documenti del collaudo delle due casse di espansione realizzate" ma "la dirigente Mazzalupi mi ha liquidata dicendo che il Comune non ha copia dei collaudi e del progetto". Per lei, "in questa faccenda ci sono troppe cose da spiegare, a partire dall’apparente inadeguatezza dei calcoli idraulici sulla base dei quali sono stati eseguiti i lavori".
Cronaca"I fossi andavano puliti, il Consorzio lo sapeva"