"I ricoverati Covid sono tutti senza vaccino Solo un caso si è sottoposto alla prima dose"

Il primario della Clinica di Malattie infettive di Torrette, Andrea Giacometti: "Da luglio c’è stato un paziente coperto con AstraZeneca che ha contratto il virus ma in una forma molto debole tanto che lo abbiamo dimesso dopo poco. L’età sta scendendo molto"

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Soltanto uno dei 17 pazienti attualmente ricoverati nei due reparti di malattie infettive dell’ospedale di Torrette, l’unico centro sanitario attivo sul fronte Covid nell’anconetano, doveva concludere il ciclo vaccinale.

Gli altri non avevano alcuna copertura e non si erano neppure prenotati per la prima dose: "Da luglio a oggi – spiega il primario della clinica di malattie infettive, il professor Andrea Giacometti – qui in reparto abbiamo trattato soltanto un caso di un paziente che aveva completato la vaccinazione con la seconda dose di AstraZeneca. Nonostante questo il soggetto si è contagiato, ma non ha avuto gravi conseguenze, tant’è che lo abbiamo dimesso. Un’eccezione, così va considerata, visto che tutti gli altri sono persone che non hanno voluto sottoporsi al vaccino anti-Covid. Chi perché è apertamente ‘No-vax’ e ce lo ha fatto capire, ma ci sono anche altri soggetti che hanno tergiversato a lungo per poi beccarsi l’infezione. Gente perplessa a causa di informazioni discordanti, indecisi che hanno usato tutte le scuse possibili per rinviare la somministrazione e puntualmente alla fine si sono contagiate".

Possiamo tranquillamente parlare di quarta ondata pandemica dopo quelle della primavera 2020 e le due a cavallo tra autunno 2020 e primavera 2021. Un anno fa di questi tempi i contagi erano poche unità e i ricoveri pressoché inesistenti. A incidere la contagiosità della variante Delta e inoltre esiste una grande differenza di fondo: "I sintomi sono gli stessi delle ondate precedenti, ma a cambiare è l’età media delle persone contagiate – precisa Giacometti –. Nella prima ondata il grosso dei pazienti superava i 65 anni, poi col passare delle ondate siamo scesi a una media di 55-50 anni e adesso siamo ben sotto. Pensi che venerdì ho dimesso un ragazzo di 25 anni e adesso ho due uomini da 34 anni. Essendo tutti più giovani e dunque con meno comorbidità il peso della polmonite interstiziale è inferiore e per questo le dimettiano quasi tutti dopo un tot di giorni, mentre in precedenza le degenze duravano settimane se non mesi. Al momento abbiamo soltanto un paziente, un 50enne in sovrappeso, in bilico per un eventuale passaggio in terapia intensiva, unità operativa che verrebbe dunque riattivata".

In pochi giorni i positivi al Covid finiti in malattie infettive sono passati da 0-2 a 15-20: "Un solo giorno è stata toccata quota 20, una soglia che né noi né l’azienda vorrebbe superare – conclude Giacometti – per garantire cure specialistiche ai nostri pazienti, tra aids, tbc, epatiti e così; al tempo stesso per non limitare le altre eccellenze dell’ospedale di Torrette come accaduto in passato. Siamo a 17 oggi (ieri, ndr.), ma nel corso dell’ultima settimana l’incidenza si è stabilizzata".

Torrette resta l’unico ospedale della provincia di Ancona con pazienti Covid. Ai 17 delle due malattie infettive si devono aggiungere i 3 casi tra ostetricia e pediatria al Salesi. Per ora, come già ricordato da Giacometti, il dato importante sono gli zero ricoveri in rianimazione, il vero segnale d’allarme qualora tornassero attive le terapie intensive che su base regionale vedono 5 pazienti ricoverati, 3 a Pesaro e 2 a San Benedetto. I pazienti Covid complessivi nelle marche sono 49 (0 nei pronto soccorso) dopo essere scesi fino a 11. La conferma più importante anche oggi arriva dalle vittime di Covid, zero come negli ultimi giorni e bilancio fermo a 3.040 da inizio pandemia con due soli decessi nell’ultimo mese e mezzo. Infine i contagi, di nuovo in crescita, con 221 casi complessivi di cui 50 in provincia di Ancona, di gran lunga la provincia più colpita delle Marche.