I tifosi applaudono Canil ma avvertono: "Sulla maglia solo lo stemma dell’Ancona"

Una delegazione della Curva Nord ferma l’imprenditore davanti alla Mole: "Non chiediamo la serie A, ma rispetto per la storia. Non vogliamo sorprese". E lui: "Da uomini ci si intende". Giardini (Cuba): "Una scelta che porta la città all’avanguardia nazionale"

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di Giuseppe Poli

Si sono ritrovati alla spicciolata, tra il Baccà bar, al Mandracchio, e il molo di accesso alla Mole Vanvitelliana, sotto al sole, a discutere di Anconetana e Matelica. A confrontarsi e ritrovandosi lontano dagli spalti, a parlare del presente e del futuro biancorosso, chi sostenendo il nuovo progetto, chi sollevando dubbi. Saranno loro, i sostenitori, la tifoseria organizzata, a decidere le sorti dei marchi storici che accompagnano l’Anconitana, e perciò vogliono vederci chiaro. Prima ascoltando, sollevando dubbi e ponendo domande per poi confrontarsi sulle risposte. E si confronteranno di nuovo, il prima possibile, per decidere. Da parte della tifoseria presenti ieri alla sala congressi della Mole Vanvitelliana le delegazioni del club Cuba, Noi Biancorosse, Forza Ancona, nonché ovviamente la Curva Nord. Applausi all’ingresso per Mauro Canil. E alla fine applausi e una lunga chiacchierata informale tra alcuni esponenti della Curva Nord e la signora Canil, a dimostrazione che il messaggio del patron del Matelica e del suo entourage è andato, almeno apparentemente, a segno, riscuotendo consensi. Mauro Canil guarda soprattutto verso la tifoseria e spiega il progetto. Al termine i primi a prendere la parola sono i delegati della Curva Nord: "Il progetto va bene, non chiediamo la serie A, il lavoro fatto a Matelica è sotto l’occhio di tutti - spiegano -. Noi teniamo alla nostra storia, per noi rimane la squadra della città, più che del territorio, ma sono punti di vista. Per noi sono importanti i marchi e vogliamo capire se il cavaliere sarà l’unico stemma. Per unire la piazza sarebbe importante chiamare la squadra Ancona, una piazza che sta già facendo uno sforzo nella sua direzione. Questo chiediamo. Poi se non ci riusciamo vediamo, intanto chiediamo che ci sia solo lo stemma dell’Ancona sulla maglia. Ci fidiamo di lei sul piano lavorativo e imprenditoriale, il discorso sul settore giovanile ci piace". E poco ancora: "Sulla maglia vogliamo risposte, non puo farci sorprese". Ma quando Mauro Canil spiega che le sorprese cui accennava saranno solo sorprese positive per la tifoseria, la Curva Nord conclude: "Da uomini ci basta la parola". Quindi per la tifoseria moderata interviene Eros Giardini, dei Cuba: "E’ un progetto che porterebbe Ancona nell’avanguardia del calcio italiano e che genera entusiasmo. Questa è una città difficile, molto più grande di Matelica, presidente. Da rappresentante della tifoseria moderata, oltre ad affrontare Ancona come baricentro di un territorio aperto, le chiedo di venire anche al ‘chiuso’. Abbiamo bisogno di conquistare la fiducia, e questo si fa attraverso i risultati ma anche attraverso un tessuto della città che venga coinvolto". Canil conclude: "Ai tifosi dico che fare calcio a questi livelli è molto difficile, ho vinto dei campionati stando vicino alla squadra nei momenti difficili e portandola a cena dopo una brutta prova. Starci vicino quando si vince sono capaci tutti". Applausi a scena aperta, forse un po’ polemici con il dimissionario Marconi, dalla Curva Nord.