Il 79esimo anniversario "Liberati dal nazifascismo Grazie a chi si è sacrificato"

Il sindaco Silvetti alla cerimonia davanti alla Porta Santo Stefano dove nel 1944 entrarono le truppe polacche: con lui la figlia del generale che le guidava.

Il 79esimo anniversario  "Liberati dal nazifascismo  Grazie a chi si è sacrificato"

Il 79esimo anniversario "Liberati dal nazifascismo Grazie a chi si è sacrificato"

"Questa celebrazione attesta ogni volta di più un atto di memoria ma anche una preziosa testimonianza di amicizia tra due popoli che si riavviva da anni all’insegna degli ideali della libertà e della democrazia che sono un patrimonio universale, raggiunti e conquistati dopo il sacrificio di cittadini, di militari, di uomini del mondo della politica e di tutti coloro che hanno sacrificato la loro vita per la liberazione dal nazifascismo". Parole queste del sindaco di Ancona, Daniele Silvetti, che nella mattinata di ieri ha aperto, con il suo intervento, le cerimonie di commemorazione del 79esimo anniversario della Liberazione di Ancona. Dinnanzi alla Porta Santo Stefano, da cui il 18 luglio del 1944 entrarono le truppe del II° Corpo d’Armata polacco guidato dal generale Wladyslaw Anders, si sono ritrovate le massime autorità civili e militari con l’ambasciatrice della Repubblica di Polonia Anna Maria Anders, figlia del generale che liberò Ancona, il Console onorario della Repubblica di Polonia Cristina Gorajski, l’Associazione nazionale Partigiani Italia con Tamara Ferretti e Dino Spanghero coordinatore per il Nord Est, le Associazioni combattentistiche, partigiane e d’Arma, l’Associazione nazionale combattenti della Guerra di Liberazione, l’assessore regionale Goffredo Brandoni e il presidente della Provincia Daniele Carnevali. L’Ambasciatrice Anders ha sottolineato come "sia molto importante anche per la Polonia questa commemorazione che ricorda italiani e polacchi che insieme hanno lottato per la Liberazione e la democrazia. Due popoli che ancora oggi sono impegnati per la democrazia in Europa". Nella battaglia per liberare Ancona i polacchi furono coadiuvati dagli italiani del Corpo Italiano di liberazione e dai partigiani. La battaglia di Ancona è stata definita tra le più cruenti dopo quella di Monte Cassino. "Dare un senso ad una celebrazione – ha detto Spanghero dell’Anpi – vuol dire cercare di abbinare il messaggio che proviene dall’episodio al giorno d’oggi e l’aggancio che possiamo avere è il discorso sulla pace. La Resistenza era una lotta per la pace e noi dopo settantanove anni siamo qua in una situazione di guerra con il conflitto in Ucraina. Nel rispetto della Costituzione lotteremo per attivare un processo che porti ad un negoziato di pace". Subito dopo l’Arcivescovo di Ancona e Osimo, Angelo Spina, ha benedetto le corone di alloro del Comune, dell’Anpi e della Repubblica di Polonia deposte sotto la lapide che a Porta Santo Stefano ricorda la liberazione della città. Tutte le autorità presenti hanno poi raggiunto il monumento alla Resistenza, nel parco del Pincio, per rinnovare l’omaggio alle altre tre corone di alloro deposte ai piedi dell’opera realizzata da Pericle Fazzini. Le cerimonie sono state aperte dagli inni nazionali di Italia e Polonia.

Claudio Desideri