
I pensionati delle Marche protestano per le pensioni basse e la mancanza di assistenza. Chiedono investimenti nelle strutture e un adeguamento delle pensioni alla vita reale.
"Da sempre le Marche sono tra le regioni con le pensioni più basse. Domani scendiamo in piazza per protestare contro questo sistema che non tiene conto dei nostri bisogni. Gli over 65 nelle Marche rappresentano il 24% della popolazione e molti di essi necessitano di assistenza continua. Non tutti hanno accesso alle strutture residenziali e anche il sostegno a domicilio risulta largamente inadeguato. Serve un forte investimento nelle strutture residenziali e semiresidenziali socio–sanitarie per gli anziani ma anche per i malati mentali, e per i malati di morbo di Alzheimer, con rette accessibili a tutti. Ma serve anche incrementare le cure domiciliari integrate con i servizi di assistenza dei comuni. Bisogna dare attuazione e finanziare la legge sulla non autosufficienza, oltre ad una legge sull’invecchiamento attivo che non è stata più rifinanziata. Noi pensionati abbiamo solo l’adeguamento all’inflazione e con il costo della vita sempre in aumento andare avanti è sempre più difficile. Nelle Marche oltre la metà delle prestazioni pensionistiche sono inferiori a 750 euro al mese e questo significa che circa 6 pensioni su 10 segnano un importo inferiore alla soglia di povertà. Dobbiamo salvaguardare il potere d’acquisto delle pensioni anche con il rafforzamento e l’allargamento della 14esima. I tagli sulle rivalutazioni operati dal Governo in questi anni, e l’inflazione al 15% hanno avuto un impatto pesante su pensioni già basse. Avremmo voluto vedere l’adesione anche da parte delle altre sigle sindacali ma hanno scelto di non esserci".