Il ministro: "Altri fondi dopo i cinque milioni"

La Lamorgese nei Comuni colpiti dall’alluvione ha promesso altri aiuti per ripartire: "La mancata allerta? Vedrà la Procura"

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di Giacomo Giampieri

"Il governo ha già stanziato cinque milioni. Gli imprenditori li giudicano insufficienti? Ho sentito quello che ha detto il presidente Draghi: quelle risorse servono per l’immediatezza. Poi verranno valutate altre possibilità. E su questo è stata data la massima garanzia". Così il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese a Barbara. Alle 10 la prima tappa nei luoghi colpiti dall’alluvione di giovedì 15 settembre, accompagnata dal sindaco Riccardo Pasqualini, dal governatore Francesco Acquaroli, dal presidente della Provincia Daniele Carnevali, dal prefetto di Ancona Darco Pellos e dai vertici delle forze dell’ordine. Lamorgese ha assicurato una presenza costante dello Stato ("L’arrivo del premier subito è stato un segnale apprezzato dalla popolazione") ed ha spiegato anche le ragioni personali del suo arrivo nel Senigalliese, ieri: "Serve per essere vicini a coloro che hanno perso famigliari o hanno feriti, sperando che ci sia rapidamente una riapertura delle attività produttive, delle scuole, un riavvio di una vita normale. Che l’esperienza vissuta in questo periodo ci faccia pensare all’importanza della prevenzione nella cura del territorio. Il problema non va posto solo quando capitano eventi simili". Poi ha dribblato i cronisti sulla questione dei possibili ritardi nelle comunicazioni: "Su questo non mi posso esprimere, si faranno le indagini e si vedrà".

Il ministro ha raggiunto anche il ponte contrada Coste, in prossimità dell’abitazione dove Brunella Chiù (56 anni, una dei due dispersi assieme a Mattia Luconi, il bimbo di 8 anni), è stata travolta dall’onda di piena. "Quella sera il fronte fiume era di 160 metri e aveva la potenza delle cascate del Niagara", ha detto il primo cittadino di Barbara alla Lamorgese. Lei, impressionata da quelle immagini di devastazione, ha ringraziato chi sta lavorando per ripristinare la situazione a seguito di un "evento imprevisto, eccezionale, alluvionale". In precedenza il ministro aveva visitato l’Unità di comando locale (Ucl), il centro dei vigili del fuoco allestito di fronte al cimitero, dove da sette giorni si coordinano le operazioni dei soccorritori e le ricerche dei due dispersi. Controlli a tappeto sulle sponde del fiume con uomini e cani molecolari, perlustrazioni in immersione e a pettine dell’alveo del Nevola con i sommozzatori, droni ed elicotteri per il supporto dall’alto, escavatori e mezzi di movimentazione terra per bonificare le aree che presentano maggiori criticità. In questo modo, più di 120 unità tra vigili del fuoco, carabinieri, guardia di finanza e protezioni civili agiscono seguendo mappature e cartografie tramite gps, per non duplicare le verifiche all’esito di un processo di zonizzazione.

Ieri i subacquei sono ripartiti da Passo Ripe (Trecastelli) e sono arrivati a Bettolelle (frazione di Senigallia), all’altezza della confluenza del Nevola con il Misa. Tradotto: ben oltre il punto di ricerca di mercoledì tra Corinaldo e Trecastelli, dove sono state rinvenute le vetture di Brunella e suo figlio 23enne Simone Bartolucci (salvatosi salendo su una pianta), nonché il corpo senza vita dell’altra figlia 17enne Noemi: "Contiamo di arrivare alla foce, al mare, in pochi giorni. Cerchiamo dappertutto", la voce dei sommozzatori appena usciti dal greto del fiume.